Roma. Non si fermano i contagi Covid a livello nazionale: ieri il record dall’inizio della pandemia, 170 mila, per questo il governo potrebbe già riunirsi oggi per varare nuove misure a tutela soprattutto delle persone a rischio ricovero in ospedale.
L’ultima ipotesi sul tavolo sembra essere quella dell’obbligo vaccinale per i fragili over 60. Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa sono 1,2 milioni gli italiani in questa fascia d’età ancora non vaccinati e sono quelli che affollano ospedali e terapie intensive, determinando anche il cambio di colore delle regioni.
La variante Omicron pare, per fortuna, molto più “leggera” come sintomi, anche se più contagiosa, e determina disagi soprattutto nella fascia di età più avanzata. Inoltre il picco dei contagi pare ancora lontano e probabilmente sarà raggiunto a fine mese, secondo gli esperti.
L’obbligo vaccinale per gli over 60 fragili potrebbe essere un’alternativa all’imposizione del super green pass a tutti i lavoratori, che ha creato qualche malumore nella maggioranza.
Oggi pomeriggio dovrebbe essere convocato un nuovo consiglio dei ministri.
Ieri intanto Giovanni Toti ha messo pressione al governo, dopo la Conferenza delle Regioni straordinaria: “Le abbiamo provate tutte ma a questo punto non resta che l’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori e i soggetti più fragili che ancora non hanno fatto il vaccino per scelta (cosa che non vale ovviamente per chi ha validi motivi medici che glielo impediscono). Con i miei colleghi presidenti di Regione abbiamo avanzato al governo la richiesta di intervenire al più presto per fronteggiare il picco dei contagi previsto per la fine di gennaio. Meglio muoversi subito e scongiurare rallentamenti e chiusure del Paese che non ci possiamo permettere. Con concretezza, operatività e capacità di assumersi responsabilità, le Regioni si confermano in prima linea nella gestione della pandemia. Questo è il momento del vaccino, unica arma a nostra disposizione contro il Covid” ha scritto su Facebook.
L’esecutivo discuterà anche in merito all’imminente ritorno a scuola: la priorità è stare in presenza e in sicurezza. Ci sarà però una revisione del numero di contagi che fa scattare la dad per tutta la classe, con un aumento soprattutto per fasce di età che hanno una copertura vaccinale più elevata. La proposta delle Regioni prevede lo stop alla frequenza con un solo alunno positivo; la soglia è aumentata a due per le scuole primarie e secondarie di primo grado per gli studenti di età inferiore ai 12 anni e a tre per i maggiori di 12 anni.