Genova. Nessuna soluzione in vista per ora per i cosiddetti ‘guariti fantasma’, vale a dire coloro che hanno atteso invano l’arrivo della Asl per il tampone a domicilio dopo aver segnalato i sintomi al proprio medico di base, ma che la Asl non l’hanno mai vista e, terminati i sintomi e la quarantena, hanno capito di essere guariti con un tampone in farmacia.
E ora, chi si trova con il green pass in scadenza e magari aveva già prenotato la terza dose, non sa come comportarsi. I casi sono moltissimi, e non riguardano solo la Liguria. Ieri della questione si era anche occupata la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia attaccando la Regione Liguria per l’assenza di indicazioni ai cittadini.
Anche alla redazione di Genova24 sono arrivate in questi giorni diverse segnalazioni. Tra queste riportiamo la storia di Ilaria Marenco:
“Il 7 gennaio 2022 dopo aver fatto un tampone in casa poiché avevo un po’ di febbre, tosse e raffreddore, risultavo positiva – racconta – Ho chiamato il medico di base che mi ha segnalato alla Asl e detto che loro mi avrebbero contattato per venire e farmi il tampone. Oggi, passati i 10 giorni di quarantena (nessuno della Asl si è fatto sentire) sono andata in farmacia per il tampone e dopo essere risultata negativa ho chiamato il mio medico per la chiusura della quarantena. Lui non ha voluto farla perché non avevo un foglio della farmacia che attestava la mia positività iniziale.Quindi niente green pass per i prossimi 120 gg…….non mi sembra giusto. Io sono vaccinata con 2 dosi e proprio oggi avrei dovuto fare la terza dose. L’inizio della quarantena è stata data dalla sua segnalazione il 7 gennaio 2022, nessuno mi ha detto di andare in farmacia, cosa che non avrei fatto perché sintomatica e quindi non era proprio il caso”.
Ora però per Ilaria, come per tanti altri, il green pass è in scadenza e dal primo febbraio (con la riduzione della durata del green pass da 9 a 6 mesi) si troverà senza certificazione verde e anche passibile di multa visto che ha più di 50 anni.
In questi giorni Ilaria racconta di aver contattato chiunque ma nessuno se la saputo dire come uscire da questo buco nero della burocrazia: “Il medico di base e l’hub della sala chiamata mi han detto di fare comunque la booster”.
Peccato che la circolare del ministero della Salute firmata dal direttore generale Giovanni Rezza ed entrata in vigore il 10 gennaio stabilisce che la terza dose possa essere fatta dopo 4 mesi dalla seconda o dalla guarigione dal Covid.
La Asl3 alla nostra richiesta di chiarimenti ha rimbalzato la questione ad Alisa che a sua volta si limita a ricordare che “su questo problema che non riguarda solo la Liguria ma tutte le Regioni dopo l’aumento esponenziali dei casi con la variante Omicron è in atto un’interlocuzione con il Governo che ci auguriamo dia una risposta univoca a breve, visto le nuove scadenze a partire dal 1 febbraio. In questa fase sarebbe inutile che ogni regione ragionasse per conto suo”.
Una scelta diversa ha fatto però la Regione Emilia Romagna che ha recentemente pubblicato un’ordinanza che consente ai cittadini di fissare l’inizio (e anche la fine) della quarantena grazie al tampone rapido eseguito a casa, e inserendo così inizio e fine della quarantena nel fascicolo elettronico del cittadino. Un’opportunità riservata, al momento, solo a quanti hanno già ricevuto la dose booster. Uno strumento che, se implementato in modo da impedire eventuali falsificazioni, potrebbe eliminare lungaggini e pantani burocratici che stanno affliggendo la sanità pubblica e migliaia di cittadini.