Genova. L’aumento esponenziale dei casi di persone positive al Covid, riscontrato per lo più nelle ultime settimane a Genova e in Liguria, si è ripercosso sul servizio di spesa online e servizio a domicilio, messo a disposizione da diverse catene di supermarket, andando influire così sui ritardi nelle consegne.
Infatti, come si legge in una mail inviata ai clienti che usufruiscono del servizio, Esselunga dice: “la preghiamo di accettare le nostre scuse più sincere se il nostro servizio di consegna online in questi giorni potrebbe non essere all’altezza delle Sue aspettative. Purtroppo, lo straordinario numero di richieste per effetto della particolare situazione pandemica si sta causando un rapido esaurimento delle fasce di consegna disponibili”.
E continua: “Le assicuriamo comunque che stiamo già provvedendo a potenziare il servizio. Ci permettiamo suggerirLe di verificare anche la presenza di slot liberi presso gli oltre 100 punti di ritiro, utilizzando quello per Lei più comodo senza costi aggiuntivi e in assoluta sicurezza”.
Infine, per scusarci ulteriormente del disagio arrecato, Esselunga scrive: “Stiamo provvedendo ad attivare sulla Sua utenza, per consegne a partire da lunedì 14 febbraio fino a martedì 15 marzo, un abbonamento di trenta giorni al servizio di spesa online“.
Roberto Pittalis, presidente di Coop Liguria, invece pur confermando che nell’ultimo periodo anche i loro sistemi hanno registrato un aumento notevole e in blocco di richieste di spesa a domicilio, tuttavia, spiega, “il servizio continua ad essere fluido e regolare”.
E prosegue: “Nelle ultime settimane abbiamo infatti potenziato il servizio, proprio per non far sì che non si creassero situazioni critiche o problemi con clienti. Il numero di consegne è quasi raddoppiato, tuttavia la situazione per il momento è sotto controllo, in linea, diciamo, con la pandemia che stiamo vivendo”.
Poi conclude: “Abbiamo affrontato e stiamo affrontando un periodo che ci sta mettendo tutti a dura prova, Coop però ha attivato e rispettato fin da subito tutte le norme di sicurezza, spendendo circa 4 milioni di euro da inizio pandemia per avere tutti i dispositivi di sicurezza. Inoltre, quasi tutti i nostri dipendenti sono ormai vaccinati con la terza dose, e questo ha sicuramente aiutato a ridurre la diffusione del covid in azienda e a continuare sempre a lavorare”.