Genova. Sta rimbalzando da un capo all’altro del Paese la storia dell’istituto comprensivo di Bogliasco, Pieve e Sori dove la dirigente scolastica, Enrica Montobbio, ha deciso come estrema ratio di chiedere ai genitori di aiutarla a tenere la scuola aperta. La notizia è stata riportata stamani dal Secolo XIX e da Primocanale.
L’istituto comprensivo riunisce circa 40 classi tra infanzia, elementari e medie, quindi primarie e secondarie di primo grado. Ma a causa della mancanza di docenti per via di malattie e quarantene – non solo dovute al covid – e la scarsità di supplenti a disposizione, ha scritto un “appello urgente” ai genitori affinché siano loro a salire in cattedra. Letteralmente.
Non una semplice provocazione. Tanto che la dirigente scolastica, in queste ore, sta vagliando i curricula dei genitori che hanno dato la loro disponibilità. Si tratterebbe di un lavoro vero e proprio. Le scuole infatti possono procedere all’assunzione in autonomia di uno o più docenti in maniera temporanea. Anche in attesa che gli insegnanti ammalati o in quarantena possano tornare a insegnare ai loro figli.
Per tutti? Quasi. Tecnicamente per insegnare come supplente occasionale alle medie basta, si fa per dire, una laurea nella materia scelta, mentre per elementari e materna serve la laurea in scienze della formazione o basta il diploma magistrale se conseguito prima del 2003.
Dalla direzione scolastica regionale – il provveditorato – precisano che, la scuola, per le sostituzioni brevi e urgenti, ricorre alle cosiddette MAD (messe a disposizione) per acquisire la disponibilità di personale che sia fornito di titolo ma che non sia inserito nelle GPS (graduatorie provinciali per le supplenze). Al momento sono “uno o due” – si legge nella nota di precisazione – su 13 docenti assenti quelli sostituiti con messe a disposizione.
“Che uno o due docenti risultino anche genitori di qualche alunno è da considerare assolutamente casuale, come pure il tasso di assenza rilevato è solo di poco superiore a quelli rilevati nello stesso periodo invernale non interessato dalla pandemia”, sottolinea la direzione scolastica regionale.