Previsione

Coronavirus, Icardi: “Questa dovrebbe essere l’ultima ondata, a marzo via la mascherina”

L'epidemiologo del San Martino: "Per febbraio-marzo usciremo dalla pandemia e il virus diventerà endemico col 90-95% di popolazione immunizzata"

icardi

Genova. “Volendo semplificare, la sintesi potrebbe essere questa: varianti permettendo, questa sarà l’ultima vera ondata, la primavera si porterà via la pandemia e quindi anche la mascherina”. Parole di cauto ottimismo che arrivano da Giancarlo Icardi, epidemiologo e direttore della clinica di igiene dell’ospedale San Martino di Genova, secondo cui non solo siamo arrivati al picco in Liguria, ma “per febbraio-marzo saremo fuori dell’emergenza e avremo una sorta di endemia, col virus presente in gran parte della popolazione”.

“Se analizziamo i dati dell’ultima settimana in termini di nuovi tamponi positivi il dato è abbastanza stabile – ragione Icardi – ma se lo analizziamo nell’arco degli ultimi 2-3 giorni sembra esserci un rallentamento. Tutte le fasce d’età mostrano questa tendenza a eccezione dei più giovani. Questo ci fa pensare che abbiamo raggiunto un picco, un plateau di stabilità per almeno una decina di giorni che adesso sembra orientato verso il calo. È chiaro, non possiamo fare previsioni sul lungo termine perché sappiamo che ci confrontiamo con un virus che spesso ci ha smentito”. E questo trend in discesa “potrebbe portarci verso la fine di gennaio su valori decisamente meno elevati per poi approcciare una fase di post-pandemia”

A sparigliare le carte è stata proprio la comparsa della variante Omicron, che ormai ha sostituito quasi completamente la Delta: “Effettivamente è dotata di maggior diffusibilità e contagiosità, ma se da una parte ha fatto aumentare in modo importante i casi, dall’altra dall’altra, non avendo aumentato più di tanto pressione sugli ospedali, la sua ampia circolazione porterà a un elevato numero soggetti immunizzati. Si parla di circa il 90-95% di popolazione che sarà immunizzata in qualche modo, tra vaccinati e guariti, che dovrebbe portare a un’alta percentuale di soggetti non più recettivi e non più suscettibili di ammalarsi”.

Dunque, stando all’andamento attuale e al netto di nuove sorprese, a marzo potrebbe arrivare qualche allentamento sulle restrizioni. Ma non prima: “In questa fase non dimentichiamoci che, aumentando il numero assoluto di quelli che si ammalano, aumenta la possibilità che in mezzo ci sia qualcuno che può sviluppare complicanze. Non possiamo dire che il virus è diventato un banale raffreddore perché comunque continuiamo a vedere casi di malattia. È chiaro che i vaccinati e i non vaccinati dovranno continuare ad adottare le misure di prevenzione almeno fino a marzo, poi dovremmo avere una situazione diversa grazie alle coperture vaccinali, anche con quella della popolazione pediatrica”.

E in futuro potremo scordarci del coronavirus? “È chiaro che l’immunità non è permanente – avverte Icardi -. Nel momento in cui usciremo dalla pandemia ed entreremo nell’endemia bisognerà definire qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere nei confronti del virus e quali sono le strategie. Presumibilmente, parlando di una malattia che dipende dalla stagionalità, molto dipenderà dalla vaccinazione e a chi sarà consigliata, anzitutto ai soggetti a rischio, e dalla disponibilità di antivirali in modo che le persone che dovessero ammalarsi e contagiarsi possano ricorrere alle cure ospedaliere e abbiano le armi per poter essere trattati”.

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