Genova. “Mi sono visto passare tutta la vita davanti”. Elio, scherzando, racconta così l’esperienza della posa davanti a Bertha, la gigantesca fotocamera ideata dai fotografi del Branco Ottico, protagonisti ieri sera sul palcoscennico di Italia’s Got Talent con il loro progetto della camera da un metro quadro.
Tra i quattro professionisti a scattare e sviluppare la macro fototessera anche un po’ di Genova, con Pierluigi Gori, insieme a Davide Rossi, il capofila del progetto, Silvio Gianesella e Marco Nisi Cerioni.
Un tipo di fotografia di questo tipo, realizzata con una macchina altrettanto impressionante (ideata e costruita quasi interamente dal Branco Ottico), non ha mai preso vita sul palco di un reality show e neppure in altri programmi tv.
Non solo cantanti, barzellettieri, ballerini e acrobati quindi ma anche fotografi possono ambire a ottenere l’ok dei giudici. Il Branco Ottico ne ha guadagnati tre su quattro e chissà, prossimamente, potrebbe essere richiamato alle finali.
Nel frattempo da parte del pubblico applausi e curiosità per il particolare e complesso procedimento dietro alla foto da un metro quadro ma anche risate a crepapelle, soprattutto quando Mara Maionchi, altra giudice insieme a Frank Matano e Federica Pellegrini, inizia a prendere in giro Elio per l’esito della fotografia. Eseguita perfettamente, non c’è che dire. Ma l’espressione del cantante e conduttore è tutta un programma.
Branco Ottico nasce da un’idea di Davide Rossi, che dopo anni di esperimenti e iniziative sulla fotografia, costituisce un network dove depositare in un unico contenitore workshop, performance, attività di formazione a tutti i livelli, sperimentazioni e prodotti chimici di nuova concezione.
Bertha è la gigantesca fotocamera costruita “per il desiderio di scoprire cosa la fotografia può rivelare oltre certi limiti”, si legge sul sito di Branco Ottico.
“Dal primo momento in cui ho iniziato a sperimentare ho intuito che ci sono ancora molte strade da percorrere, passato e presente si possono fondere, così come vecchie e nuove tecnologie, le conoscenze storiche possono trovare nuove interpretazioni contemporanee”, spiega Davide Rossi.
La fotocamera Bertha ha un’area sensibile di metri 1,10×1,10, un tiraggio del soffietto di circa 4 metri e un obiettivo da 1000mm f6.3, è in grado di realizzare delle fotografie di ritratto in modalità macro. Alla massima estensione del soffietto, il rapporto di ingrandimento raggiunge il 3:1, cioè i soggetti possono essere fotografati con una dimensione finale fino a tre volte maggiore di quella reale.
“L’idea principale è di utilizzare la gigantesca fotocamera per realizzare opere uniche con il processo chimico da noi messo a punto, il kit di inversione “Roba apposta”, che è in grado di invertire in positivo tutte le carte fotografiche e pellicole bianco e nero”, concludono dal Branco Ottico.