Le indagini

Assalto alla sede della Cgil a Roma: 53enne genovese attivista no green pass agli arresti domiciliari

Cinque in tutto le nuove ordinanze di custodia cautelare. Il 52enne è accusato di devastazione e saccheggio, violenza e leioni a pubblico ufficiale

assalto cgil

Genova. C’è anche un manifestante genovese che partecipa ogni settimana alle proteste no green pass (ma non sarebbe tra gli organizzatori) tra i destinatari delle 5 misure cautelari per l’assalto alla sede della Cgil a Roma del 9 ottobre scorso.

L’uomo A. S., 53 anni, pregiudicato per alcuni reati da stadio, è finito ai domiciliari con accuse molto gravi: devastazione e saccheggio, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’esecuzione della misura è stata fatta questa mattina dalla Digos di Genova su ordine della procura di Roma.

L’uomo, senza fissa dimora e disoccupato, sarebbe stato ripreso dalle telecamere della polizia scientifica prima mentre partecipava agli scontri di piazzale del Brasile poi mentre “collaborava all’azione di sfondamento del portone” della sede della Cgil e, una volta dentro, “provvedeva a filmare tutto con il telefonino con senso di compiacimento” scrive il gip. Non solo, all’estero della sede del sindacato avrebbe colpito “con calci e pugni” i poliziotti arrivati a presidiare la sede sindacale”.

E’ stato riconosciuto dalla Digos di Genova sia per l’abbigliamento sia per alcuni tatuaggi sul braccio. Il 53enne era già infatti noto agli investigatori genovesi in quanto assiduo partecipante alle manifestazioni no green pass a che a Genova si svolgono ogni settimana a partire da luglio .

L’altro a finire ai domiciliare è Giuseppe Bonanno Conti, leader catanese di Forza Nuova. Per i restanti, anch’essi appartenenti movimenti sorti a seguito dell’emergenza pandemica, sono state disposte le misure cautelari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza per attivista bolognese e della presentazione dinanzi alla Polizia Giudiziaria nei confronti di due romani.

Per lo stesso episodio erano stati arrestati i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino, che nei giorni scorsi sono stati rinviati a giudizio e saranno processati.

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