A sinistra della sinistra

Ambiente, lavoro e periferie: (quasi) tutti i partiti comunisti insieme per correre alle comunali

Dal no ai depositi chimici al blocco delle privatizzazioni dei servizi pubblici

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Genova. Una lista unitaria, “di sinistra e di classe” per correre alle prossime comunali, creando una alternativa radicale sia al centro sinistra guidato dal Partito Democratico, definito come centro liberista, sia alla ‘destra’ di Bucci.

Questo l’intento del Partito della Rifondazione Comunista, il Partito Comunista Italiano e Sinistra Anticapitalista genovesi che in questi giorni hanno messo in moto la macchina per presentarsi, uniti, al prossimo appuntamento elettorale di Genova, vale a dire le comunali del 2022, chiamando a raccolta tutti o quasi i partiti ‘a sinistra della sinistra’.

“La lista, che sarà presente anche nelle elezioni Municipali, sarà aperta alle altre organizzazioni, comitati, associazioni, movimenti, nonché singoli attivisti, militanti e cittadini che vorranno portare contributi di idee, di esperienza e di lotta – si legge nel comunicato congiunto – Abbiamo bisogno che tutte le voci presenti nei nostri quartieri, di ferma opposizione alle politiche urbanistiche, trasportistiche, economiche e sociali, trovino eco anche nelle stanze delle istituzioni comunali”.

Le tematiche programmatiche si sviluppano attorno ai territorio: “Tutela e rivalutazione sia delle periferie cittadine che delle periferie sociali e delle loro fragilità, tutela del lavoro e dell’occupazione, progressive reinternalizzazioni nei servizi comunali e nelle aziende collegate, lotta alla precarietà in tutte le sue forme, difesa e potenziamento quantitativo e qualitativo dei livelli occupazionali nell’industria e nei servizi; tutela dell’ambiente e cura del territorio, lotta alla cementificazione, recupero a fini sociali del patrimonio abitativo dismesso”.

Ma non solo: “Blocco di privatizzazioni ed esternalizzazioni, rivalutazione del trasporto pubblico locale, attraverso un programma integrato ferro/gomma che non preveda tagli alle linee collinari, alle percorrenze, alle frequenze”. Con un occhio deciso ai temi più di cronaca con la contrarietà ” per ragioni ambientali, di sicurezza e occupazionali, alla collocazione dei depositi chimici a Sampierdarena (ponte Somalia) e in ogni caso a distanza non sicura da abitazioni o altre attività lavorative”.

E poi “Antifascismo, passaggio obbligato per una città medaglia d’oro della Resistenza, vilipesa da ripetute iniziative sia della Giunta Bucci che della sedicente opposizione. Vogliamo portare nel Consiglio comunale e nei Municipi voci discordanti rispetto ai dettami economici e sociali perseguiti a livello nazionale dal governo Draghi. Una sinistra di classe, di alternativa, di opposizione ai poteri forti che da decenni determinano le scelte politiche e che hanno fatto sì che si accettasse supinamente di svuotare Genova da lavoro di qualità, da presidi sociali, sanitari e culturali, come da qualsiasi cosa che rappresenti e dia vita alla rete di relazioni non mercantili, base per un miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti”.

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