Battaglia

Supermercato Coop di Pra’, il Comune perde al Consiglio di Stato: via libera all’ampliamento

La superficie netta di vendita passerà da 650 a 900 metri quadrati, confermata la sentenza del Tar

coop pra'

Genova. Il Comune di Genova ha perso anche al Consiglio di Stato: con la sentenza della quarta sezione arriva il via libera definitivo all’ampliamento del supermercato Coop di via Pra’. La società Talea, proprietaria dell’immobile, aveva presentato istanza a dicembre 2019 per portare la superficie netta di vendita dagli attuali 650 a 900 metri quadrati con opere di ristrutturazione all’interno dell’edificio. Istanza rigettata da palazzo Tursi, contro cui il colosso della distribuzione aveva fatto ricorso, vincendo in primo grado al Tar.

Si tratta dell‘ex area industriale occupata un tempo da Amga. Una storia travagliata già dall’inizio: l’inaugurazione era stata rimandata a causa della scelta del Comune di sospendere temporaneamente l’autorizzazione edilizia rilasciata a Coop Liguria nel mese di maggio, per prendere in esame il ricorso di Sogegross, ricorso che era risultato poi senza fondamento.

Secondo il Comune l’ampliamento sarebbe stato fuori legge in quanto “nuova costruzione” che avrebbe violato i vincoli cimiteriali sull’area previsti dal Puc vigente. Ma lo stesso ente, in una nota protocollata nel 2019 riferita alla prima ristrutturazione, osservava che “non è stato realizzato un nuovo edificio dove prima non ve n’era, o ne esisteva uno più piccolo, ma è stato ricostruito un edificio che già esisteva a parità di volume“. Per questi motivi già il Tar aveva dato ragione a Talea e alla Coop.

Il Comune, nel nuovo ricorso al Consiglio di Stato, ha controbattuto che il precedente intervento edilizio era consistito “nella totale demolizione dell’edificio preesistente e nella costruzione di un nuovo organismo edilizio, avente non solo caratteristiche tipologiche, funzionali e distributive non riconducibili alle caratteristiche dell’edificio originario ma anche una sagoma diversa”. Per questo motivo, non si sarebbe potuto parlare di semplice ristrutturazione nel caso dell’ampliamento della superficie di vendita.

La norma richiamata dai giudici romani, però, precisa che “nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria di quello preesistente” e quindi, siccome Coop non ha ampliato i volumi originari né ha intenzione di farlo adesso (e poiché il tamponamento del porticato con vetrate non costituisce un avanzamento del fronte dell’edificio”, non c’è alcun motivo valido per negare l’autorizzazione. Il Comune di Genova è stato condannato al pagamento delle spese legali.

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