Genova. Anche dopo le feste di Natale la sala Chiamata del porto e il Teatro della Gioventù rimarranno i due principali hub per i vaccini anti-Covid a Genova. Tramonta invece l’ipotesi di un ritorno al padiglione Jean Nouvel della Fiera di Genova, che lo stesso governatore Giovanni Toti aveva dichiarato percorribile pur valutando che la capacità delle attuali sedi fosse sufficiente per erogare la terza dose a tutta la popolazione. Nel frattempo la Asl 3 è sempre a caccia di un sito definitivo da adibire a centro di prevenzione per i prossimi 6 anni, ricerca che finora non ha dato alcun risultato.
“Andremo avanti sicuramente con la sala Chiamata per i prossimi tre mesi – spiega il direttore generale della Asl 3, Luigi Carlo Bottaro -. Stiamo lavorando bene, siamo arrivati a fare oltre 1.100-1.200 vaccini al giorno, è diventata una sicurezza per la città di Genova. C’è già un accordo verbale tra me e il console Benvenuti, ci vedremo nei prossimi giorni per portare avanti questa proroga. Allo stato attuale non abbiamo altri siti in piedi o trattative degne di nota, ma continuiamo a lavorarci”.
Allo stesso modo non c’è alcuna intenzione di smantellare l’hub allestito nei locali del Teatro della Gioventù in via Cesarea, preso d’assalto negli ultimi giorni con lunghe code che si sono formate all’esterno. L’accordo con la Fondazione Teatro Carlo Felice, proprietario della struttura, scadrebbe il 31 dicembre 2021, ma gli operatori della sanità privata ragionano su un orizzonte ben più esteso.
“La stessa Asl e il Cup hanno programmato le agende fino al 30 giugno 2022, quindi noi erogheremo prestazioni almeno fino a quella data – spiega Daniele Pallavicini, coordinatore del centro vaccinale -. I rapporti con la fondazione sono rimasti invariati, nulla ci dice che non proseguiremo. Il sindaco e il presidente continuano a sostenere che il nostro sia un presidio funzionale per le fasce adulte e anziane in un’area strategica, per cui il rinnovo si intende tacito. Anche perché questo è un presidio territoriale sanitario, non si può chiudere da un giorno all’altro e se succedesse verrebbero a mancare 15 linee vaccinali che garantiscono 2.400 dosi al giorno“. Per l’utilizzo del teatro l’associazione temporanea di imprese paga alla fondazione fino a 5mila euro al mese comprensivi dei costi di gestione. Costi che i privati non affrontavano quando operavano alla Fiera, visto che gli spazi erano concessi dalla Asl in comodato d’uso.
Per ora si va avanti con questo assetto, nonostante fosse pensato per essere provvisorio. Ben tre manifestazioni di interesse della Asl 3 sono andate a vuoto da quando l’hub inaugurato da Figliuolo al padiglione blu era stato sfrattato per l’allestimento del Salone Nautico. Negli ultimi mesi si era fatta largo la suggestione di un ritorno alla Fiera, ma questa volta è il presidente del Porto Antico Mauro Ferrando a chiudere lo spiraglio: “Al momento non c’è alcuna trattativa – spiega contattato da Genova24 – e comunque sarebbe molto difficile, visto che quell’area oggi è tutta un cantiere”. I lavori sono quelli del Waterfront di Levante che già la scorsa estate avevano condizionato pesantemente l’accessibilità dello Jean Nouvel. Impensabile, insomma, vaccinare la gente tra polveri, ruspe e transenne.
L’unica alternativa sul piatto per qualche settimana erano stati i locali delle Torri Faro, sempre in zona San Benigno, che tuttavia non avrebbero rispettato i requisiti richiesti. La Asl 3 cercava un immobile tra i 1.500 e 2.000 metri quadrati in una zona centrale della città (s’intende in realtà una vasta area compresa tra il Bisagno, il Polcevera e i caselli autostradali di Genova Est e Genova Aeroporto) da adibire a “centro di prevenzione multifunzionale” per vaccini e attività di screening. Per ora all’orizzonte non c’è nulla del genere.