Problema

Personale della sanità in burnout, Garibaldi (Pd): “La Regione affronti la carenza di personale”

"Il nostro emendamento che chiede di realizzazione uno studio sulle situazioni di disagio psicologico"

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Genova, “Bisogna che la Regione inizi al più presto a lavorare sul tema del benessere lavorativo degli operatori sanitari e che metta al più presto in campo soluzioni operative per affrontare non solo la carenza di personale e l’adeguamento della retribuzione, ma anche lo stress psicofisico a cui sono soggetti, sempre più causa di sindrome da burnout“. Così il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi sulle condizioni di lavoro del personale sanitario che sottopagato e costretto a turni massacranti è sottoposto a un forte stress lavorativo che ricade inevitabilmente sul benessere psicofisico.

“Il tema – riprende Garibaldi – è stato oggetto della discussione in consiglio regionale durante la seduta di bilancio quando è stato accolto il nostro emendamento che chiede di realizzazione uno studio sulle situazioni di disagio psicologico intervenute nell’ultimo anno fra il personale sanitario ligure e, allo stesso tempo, ampliare la conoscenza dei sanitari rispetto a questa sindrome a cui possono essere soggetto, oltre a rafforzare, all’interno dei luoghi di lavoro, la presenza di figure specializzate per l’assistenza e il supporto di medici e infermieri”.

I dati parlano chiaro: da una ricerca svolta nelle prime quattro settimane dell’emergenza sanitaria in Italia, che ha coinvolto 1150 operatori, promossa dal Centro di Ricerca EngageMinds Hub dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è emerso che sette operatori sanitari su dieci, impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid-19, hanno mostrato sintomi di burnout. Addirittura nove su dieci hanno dichiarato di avere avvertito nei mesi più drammatici dell’emergenza sanitaria sintomi di stress psico-fisico.

“E’ giunto il momento – conclude il capogruppo – che la Regione dia seguito agli impegni presi anche in consiglio, e metta in campo tutte le soluzioni per sostenere chi ormai da più di due anni è in prima linea nella lotta al Covid”.

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