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Liguria a rischio zona gialla, Toti vara l’aumento dei posti letto: “Ma non voglio bloccare la sanità”

Ospedali vicini alle soglie critiche di occupazione, ma il piano incrementale non cambierà i parametri. Il governatore: "Il rischio c'è, ma la situazione è sotto controllo"

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Genova. Anche la Liguria, come la Lombardia che teme il passaggio in zona gialla, si appresta a varare un piano incrementale di posti letto per far fronte all’aumento dei ricoveri di pazienti Covid negli ospedali. Ad annunciarlo è il presidente Giovanni Toti a margine di una conferenza stampa.

Anche da noi sta scattando – spiega il governatore – ma ovviamente poco alla volta perché non c’è bisogno di grandi quantitativi di letti per fortuna, perché non ho intenzione di rigelare tutta la sanità e bloccare i piani di elezione medica, operazioni e diagnostica, perché il Covid fortunatamente non ce lo sta pretendendo e questa è una buona notizia. Però 30 sono ormai i posti letto ad Albenga, sono aumentati i posti letto al Gaslini giusto ieri e poi, se ce ne sarà bisogno, di volta in volta incrementeremo l’offerta sanitaria”.

Le soglie critiche per il passaggio in zona gialla sono rispettivamente del 15% e 10% e devono essere superate entrambe per decretare il cambio di colore. Al momento la Liguria conta 192 ricoverati in area medica (su un totale di 1.688 posti offerti complessivamente dal sistema sanitario, come risulta dal sito di Agenas e come conferma oggi Alisa) che si traduce in un tasso di occupazione dell’11,4%. Ben oltre la soglia invece le terapie intensive che oggi registrano 26 posti occupati su 217 totali (che possono salire a 229 all’occorrenza), cioè quasi il 12%. Il piano incrementale riguarderebbe tuttavia la conversione di posti letto in posti Covid e non aumenterebbe la quantità complessiva offerta dal sistema sanitario: in altre parole, non inciderebbe sui criteri per la classificazione.

Anche per questo Toti non esclude categoricamente un passaggio in zona gialla prima di Natale: “Il rischio c’è sempre dati i numeri, mi sembra che la situazione stia sostanzialmente tenendo. Mi auguro che il virus, che di solito ha dei cicli che vanno di tre mesi in tre mesi molli un po’ la presa. Oggi abbiamo fatto 15mila vaccini nella nostra regione, un numero straordinario attivato dal super green pass di cui siamo orgogliosi di essere stati credo i primi promotori, sia personalmente sia come regione. Non escludo niente ma al momento credo che la situazione degli ospedali sia sotto controllo”.

D’altra parte, se la Liguria finisse in zona gialla, con le attuali regole non cambierebbe quasi nulla: verrebbe solo esteso a tutta la regione l‘obbligo di indossare la mascherina all’aperto in vigore oggi in alcune zone di Genova e in diversi comuni del Levante. Le restrizioni scatterebbero a partire dalla zona arancione (per finirci bisognerebbe superare contemporaneamente l’incidenza settimanale di 150 nuovi casi ogni 100mila abitanti, il 30% di posti occupati in area medica e il 20% in terapia intensiva) ma sarebbero effettive solo per i non vaccinati grazie alle nuove norme che regolano il super green pass.

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