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La storica confetteria Romanengo di via Soziglia riapre domenica 5 dicembre

La bottega è chiusa da luglio per restauro e rinnovo dei locali

Generico dicembre 2021

Genova. Dopo mesi di chiusura per restauro e rinnovo dei locali, la più antica confetteria d’Italia Pietro Romanengo fu Stefano di via Soziglia 76, in pieno centro storico, riapre le porte domenica 5 dicembre. L’inaugurazione ufficiale si terrà poi nella settimana successiva, quella dal 6 al 12 dicembre.

Il locale, chiuso da luglio 2021, ha continuato tuttavia a vendere i propri prodotti e a mantenere i rapporti con i clienti grazie sia al temporary store allestito proprio di fronte alla porta di ingresso, sia grazie all’altro locale di proprietà della famiglia, in via Roma, rimasto sempre regolarmente aperto.

La proprietà

La confetteria di Genova Pietro Romanengo fu Stefano nel novembre 2019 è passata nelle mani della famiglia francese dei Decaux, gli stessi della JcDecaux. L’azienda fa ora capo per l’80% a Jean-Sebastian Decaux, il terzogenito di Jean-Claude, che nel 1964 fondò la multinazionale dei cartelloni. Il restante 20% è ancora in mano alla famiglia genovese, con l’erede Pietro Romanengo che resta come amministratore delegato, al fianco del nuovo proprietario e presidente.

La storia

La bottega Pietro Romanengo fu Stefano, nasce a Genova nella seconda metà del Settecento per volontà di Antonio Maria Romanengo che aprì in via della Maddalena un negozio di droghe e generi coloniali.

Oggi la bottega rappresenta una vera e propria confetteria. Si propone infatti come un antico negozio, ora vincolato dal Ministero per i beni culturali e ambientali, arredato con arredi in legno e impreziosito in facciata da altorilievi marmorei.

La bottega è dotata di un laboratorio in cui si mettono in scena ricette di antica tradizione di cui la frutta, i fiori, il cacao, lo zucchero e le spezie sono le vere protagoniste.

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