Genova. “Lo spostamento dei depositi chimici nel porto di Genova in pieno centro città è inaccettabile”. Questa la posizione senza mezzi termini di Alis, Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, che rappresenta oltre 1700 aziende in tutto il paese tra vettori marittimi e operatori di trasporto su gomma e ferrovia, che aggiunge: “C’è il rischio che Genova si trasformi in un’altra Beirut o addirittura nell’apocalisse di Tianjin e quindi chiediamo un immediato confronto con il Commissario straordinario Bucci, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e l’AdSP del Mar Ligure Occidentale”.
“Abbiamo appreso la preoccupante notizia relativa allo spostamento nel porto di Genova, in pieno centro città, disposto dal Commissario straordinario Bucci, delle attività di stoccaggio e movimentazione di prodotti chimici e petrolchimici – si legge in un comunicato ufficiale dell’associazione il cui presidente è Guido Grimaldi, figlio dell’armatore Emanuele, pubblicato questa mattina sul proprio sito web – Una simile operazione è per noi inaccettabile in quanto comporterebbe seri rischi per la sicurezza e la salute di lavoratori e cittadini, oltre ad impattare notevolmente sul livello di efficienza e puntualità dei traffici merci e sull’intero indotto per il porto di Genova”.
“Sotto il profilo della sicurezza, nelle immediate vicinanze di tali depositi, dove verosimilmente transiteranno i camion in entrata ed uscita, i rischi sono molto elevati anche considerando l’alto tasso di infiammabilità dei prodotti petrolchimici. Inoltre, dal punto di vista dei traffici merci attraverso le Autostrade del Mare – aggiunge il vicepresidente di Alis Marcello Di Caterina – i soci Alis operanti nel trasporto terrestre e marittimo effettuano dal Porto di Genova importanti servizi Ro-Ro di linea, aventi destinazione Sicilia, Sardegna e Malta, arrivando ad un numero medio di 12 toccate settimanali presso il Terminal San Giorgio, per un totale di circa 620 ormeggi annui, e riportando un aumento di circa il 10% dei traffici relativi ai primi dieci mesi del 2021 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Risulta evidente che l’eventuale perdita di disponibilità di tali ampi spazi per la raccolta delle merci destinate all’imbarco e sbarco nonché alle soste, non permetterebbe alle nostre aziende associate di autotrasporto di mantenere la stessa operatività e gli stessi volumi movimentati sinora, che equivalgono a circa 150.000 rotabili e circa 50.000 auto all’anno, e causerebbe di conseguenza perdite significative di traffico per tutto il Porto di Genova così come riduzioni notevoli sul numero di avviamenti di personale nonché rischi elevati di perdite di posti di lavoro e notevoli congestioni e colli di bottiglia”.
Un’altra tegola, quindi, per il progetto di dislocamento dei depositi costieri di Carmagnani e Superba a Sampierdarena, fortemente voluto dal sindaco Marco Bucci e dal presidente dell’Authority Paolo Signorini, già alle prese con l’intricata battaglia burocratica sul tema scatenata dalle tre istanze concorrenti depositate da importanti associazioni di imprese per la gestione in concessione degli spazi di Ponte Somalia, e nel duello a distanza con Enac, oltre alla forte contestazione popolare portata avanti dai residenti di Sampierdarena, guidati dal municipio Centro Ovest. Domani pomeriggio, alle 17,30 in piazza Montano è prevista la grande manifestazione di protesta dei cittadini determinati a fermare questo progetto.