Posizione

Garante dei diritti dei detenuti, Pastorino (Linea Condivisa): “Da nominare al più presto, carceri liguri al collasso”

"Le forze di maggioranza non sono in grado di affrontare una discussione sugli organismi di garanzia, a partire dal difensore civico, in maniera coerente e di prospettiva"

gianni pastorino

Genova. “Mentre le condizioni delle carceri liguri sono sempre più precarie, sia per sovraffollamento che per mancanza di personale, la discussione sulla nomina del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, in consiglio regionale langue, in una Regione che non può più permettersi di non avere una figura di garanzia che tuteli sia chi viene detenuto sia chi lavora all’interno del settore”, a dirlo il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.

E continua: “Le forze di maggioranza non sono in grado di affrontare una discussione sugli organismi di garanzia, a partire dal difensore civico, in maniera coerente e di prospettiva. Spiace constatare che la Liguria sia stata una delle ultime Regioni ad approvare la legge, e posso dire di essermi personalmente impegnato per cinque anni, per convincere il consiglio regionale ad adeguarsi alle normative delle altre Regioni, ma in realtà, da maggio 2020, in consiglio regionale non si è mosso nulla, mentre la vita delle donne e degli uomini carcerati e di chi lavora in carcere è sempre peggio”.

Poi prosegue riportando all’attenzione il caso del carcere di Sanremo: “La casa circondariale di Sanremo continua dopo anni a presentare gli stessi problemi: mancanza di personale e sovraffollamento, che portano ad una inadeguata sorveglianza delle persone detenute e ad un carico di lavoro eccessivo per chi svolge le mansioni all’interno. Inoltre c’è da chiedersi se come era stato segnalato da Antigone, nel 2019, i problemi riguardanti il riscaldamento e l’acqua calda, siano stati risolti”, spiega il consigliere regionale Gianni Pastorino.

Il Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale deve essere una figura indipendente, competente, che deve guardare a tutto tondo alla realtà carceraria, capace di analizzare le condizioni degli istituti penitenziari in Liguria, sia dal punto di vista delle strutture che da quello delle condizioni di vita delle persone detenute e degli operatori penitenziari.

“Quanto accaduto a Sanremo rinsalda in me l’ulteriore necessità di nominare il Garante, perché quello a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi è un esempio di come la politica non voglia assumersi nessuna responsabilità, anche quando sono sotto gli occhi di tutti i disagi e i problemi che devono essere urgentemente affrontati – conclude il consigliere regionale Pastorino –. Quando finalmente sarà scelta la persona migliore per ricoprire questo ruolo, saremo una Regione più giusta e più civile”.

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