Mini rivoluzione

Esclusione della Salernitana dalla Serie A, con la nuova classifica il Genoa sarebbe terz’ultimo

La Sampdoria invece scenderebbe al quart'ultimo posto, scavalcata dal Venezia

Genoa Vs Sampdoria

Genova. La sconfitta contro la Salernitana per il Genoa potrebbe trasformarsi in un vantaggio se il club dovesse essere escluso dalla Serie A, anche se in questo modo si perderebbe un candidato più che papabile alla serie B, vista la classifica. Occorrerà anche capire come la Figc gestirà le retrocessioni per riportare il massimo campionato a 20 squadre l’anno prossimo.

In sostanza le squadre che hanno già giocato contro i campani perderebbero i punti guadagnati. In questo modo il Genoa scavalcherebbe lo Spezia, mentre la Sampdoria si ritroverebbe di nuovo al quart’ultimo posto. Ecco come sarebbe la nuova classifica. A beneficiare dell’esclusione anche il Venezia, che fu sconfitto dai granata. In nero le squadre contro cui la Salernitana ha fatto punti.

1.Inter 40,
2.Napoli 36
3.Milan 36
4.Atalanta 35
5.Juventus 31
6.Roma 28
7.Fiorentina 28
8.Lazio 25
9.Empoli 24
10.Torino 22
11.Verona 22
12.Sassuolo 21
13.Bologna 21
14.Udinese 20
15.Venezia 17
16.Sampdoria 16
17.Genoa 11
18.Spezia 10
19.Cagliari 9

Perché si è arrivati a questo?

Non c’è più tempo, pare, per cedere il club a una nuova proprietà: il 31 dicembre scade il termine ultimo per la cessione, ma la deadline per la presentazione delle offerte è già scaduta senza acquirenti. Ieri il consiglio federale, chiamato a discutere del tema, non ha concesso proroghe. Il regolamento vuole che non possano esserci squadre con lo stesso proprietario tra i professionisti e la Salernitana è di Lotito. Sotto i riflettori, ma hanno più tempo per risolvere la questione, anche Bari (proprietà della famiglia De Laurentiis) e Mantova  (il presidente del Verona, Maurizio Setti, è socio di maggioranza del club).

Al momento la Salernitana è gestita da un trust che però non è stato accettato come “terzo” dalla Figc per considerarlo distinto dalla proprietà originaria. Il trust (lo strumento di origine anglosassone che è stato usato anche da Ferrero per blindare la Sampdoria) permette di affidare i beni a un trustee per farli amministrare secondo le regole stipulate all’atto del trust.

Come ha ben spiegato calcio e finanza (qui), “La limitata dotazione economica del trust, consistente principalmente nei diritti TV, costringerebbe gli azionisti della Salernitana a effettuare degli apporti successivi, intervenendo dunque nella vita del trust a seguito della sua istituzione. Il modello di trust proposto, prevede inoltre di conferire l’incarico di guardiani a due professionisti troppo vicini all’azionista dei due club, minando dunque l’indipendenza di una figura che ha forti poteri di informazione, nonché di monitoraggio ed indirizzo delle scelte del trustee. Ai fini di un’eventuale approvazione del trust da parte della Figc, la struttura dovrebbe dunque essere modificata con l’obiettivo di aderire alle caratteristiche del cosiddetto “blind trust”, un trust caratterizzato da un estremo livello di segregazione dei beni, che una volta conferiti nel fondo dovranno essere gestiti in totale indipendenza e senza ingerenza alcuna da parte del disponente”.

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