Genova. Sono tre le istanze concorrenti depositate presso gli uffici dell’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona per la concessione degli spazi di ponte Somalia sui quali pende l’interesse di Superba per ricollocare i depositi chimici costieri oggi a Multedo.
I tre progetti si affiancano a quello già depositato dal Gruppo Pir (la Petrolifera Italo Rumena) che controlla Superba srl, a cui si è aggiunta l’istanza di Carmagnani per ‘unirsi’ al progetto di delocalizzazione presso il porto di Sampierdarena per liberare gli spazi occupati nel ponente genovese alle spalle di Porto Petroli.
Come anticipato da un articolo di Shipping Italy (a firma Nicola Capuzzo e Andrea Moizo), le tre istanze entrate quindi in concorrenza con i progetti della giunta Bucci e dell’Autorità portuale, sono da ascriversi a tre gruppi di imprese già operative nel complesso scenario del porto di Genova: una sarebbe una Ati (associazione temporanea di imprese) tra Sampierdarena Olii, Saar e Silomar, già presenti con impianti di stoccaggio di sostanze non infiammabili, rappresentate da Beppe Costa, e che da anni cercano spazi per allargare la propria attività presente a Genova da diversi decenni.
Un altra istanza sarebbe stata depositata da Terminal Forest (del gruppo Campostano) che rischierebbe altrimenti di scomparire dallo scalo genovese, e che movimenta merci varie, tra cui legnami, e che ‘pesa’ per circa 2500 turni annuali di lavoro per i camalli della Culmv, mentre la terza, secondo quanto anticipato da Shipping Italy, dovrebbe arrivare dal gruppo che comprende Gmt (Genoa Metal Terminal) e Csm (Centro Smistamento Merci) le cui attività sono attualmente limitate dai lavori di ammodernamento delle linee ferroviarie delle banchine e che per questo motivo chiedono spazi in compensazione per proseguire le propria attività.
Insomma, ponte Somalia, incastonato proprio al centro dello storico porto di Sampierdarena, fa gola a tanti competitor anche di peso che sembrano essere decisamente agguerriti e soprattutto qualificati. Per questo la scelta, che dovrà essere fatta da Autorità portuale dovrà essere motivata dall’interesse pubblico del porto stesso, scegliendo l’istanza che maggiormente porta benefici a tutto l’economia dello scalo genovese nel suo complesso.

“Non ci sono problemi, noi oggi abbiamo fatto una verifica e continuiamo a mantenere la fine del mese di dicembre per impegnare i fondi – ha commentato il sindaco Marco Bucci rispondendo a Genova24 sull’urgenza di rispettare i termini per la destinazione dei 30 milioni derivati dall’emergenza post Morandi a fronte di questo quadro decisamente più intricato del previsto – ognuno è libero di presentare le proposte e le istanze degli spazi portuali che ritiene ma quegli spazi sono stati identificati con una lettera del sindaco che si è rivolto all’Autorità portuale che ha chiesto un posto per specifiche attività e specifiche aziende, che devono andare via da Multedo, per tutte le altre istanze se c’è posto saranno accettate”.
Oltre alle istanze per la concessione degli spazi, nella giornata di ieri scadevano anche i termini per presentare osservazioni sul progetto di Superba (a cui si aggiungerebbe quindi Carmagnani) e secondo fonti interne all’autority, nelle ultime ore sarebbero tante le documentazioni recapitate a palazzo San Giorgio, a partire dal documento promosso e sottoscritto dal municipio centro ovest, che in poche ore ha trovato l’adesione di migliaia di residenti e cittadini. Ma non solo: secondo alcune indiscrezioni a depositare rimostranze documentate sarebbero anche altri importanti player della portualità nazionale, timorosi di vedere limitate in qualche modo attività ed economie da un grande polo di stoccaggio a rischio di incidente rilevante praticamente al centro delle banchine tra le più operative del paese. Insomma, il destino di ponte Somalia sembra essere ancora in alto mare.
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