Genova. Una grinta e un atteggiamento che quest’anno non si erano ancora visti. La Sampdoria, nella sua settimana più buia, trova forza e cuore per compattarsi e vincere il derby. Il punteggio non lascia spazio a dubbi: un 1-3 che il solo Destro, entrato nella ripresa, ha messo in discussione. A essere determinante ancora Manolo Gabbiadini, vero uomo derby, al quinto gol stagionale contro il Genoa. Il segnale che lo spogliatoio sia comunque unito nonostante le avversità societarie, si è visto anche quando Caputo ha segnato la seconda rete: tutta la panchina è corsa ad abbracciarlo sotto la Sud.
Dal punto di vista tattico la Sampdoria è stata di un’efficacia devastante: Thorsby più alto a fare pressione sui difensori avversari e, all’occorrenza, ben coinvolto nell’azione offensiva, è stata uma mossa azzeccata da D’Aversa, che ha consegnato le chiavi del centrocampo a Silva ed Ekdal: i due insieme funzionano. Ripartenze veloci e una fascia dominata: quella destra grazie a Candreva e Bereszynski.
Il mister Roberto D’Aversa scaccia forse definitivamente le voci che da tempo lo volevano esonerato e in conferenza stampa dice: “Stasera mi sento del tutto sampdoriano, aspettavo delle risposte ed ero certo che sarebbero arrivate. Più che per me questa vittoria va dedicata al presidente e alla sua famiglia, al direttore sportivo e alle persone che lavorano per questo club che si sono ricompattati in questa settimana. Merito anche dei tifosi che ci hanno trascinato dall’albergo al campo e ci hanno trasmesso passione”.
Il derby come punto di partenza per una nuova Sampdoria: “Vorrei che ogni partita fosse affrontata con questo atteggiamento. Per 60-65 minuti abbiamo fatto una grande prestazione. Sono orgoglioso di essere l’allenatore di questo club. Stasera non ho niente da dire ai ragazzi. Questa è una vittoria del gruppo”.