Prima (il 25 novembre) il via libera di Ema, poi (il 1° dicembre) il parere positivo espresso dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. Presto anche nel nostro Paese partiranno le vaccinazione anti Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni, la data stimata è tra il 20 e il 25 dicembre. Ma secondo quanto riportato dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, “per la fascia di età pediatrica non ci sarà nessun green pass”.
Per i bambini “i percorsi per procedere alla vaccinazione saranno gli stessi che già esistono, ovviamente con delle corsie differenziate e un approccio diverso perché la vaccinazione nell’età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze, servirà in molti casi anche più dialogo con i genitori”, spiega Sileri ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
Saranno dunque allestiti negli hub dei percorsi dedicati, ma è possibile che la somministrazione potrà avvenire anche nelle farmacie e negli studi dei pediatri. Il farmaco utilizzato sarà il vaccino Pfizer-BioNtech, sempre due le dosi a distanza di tre settimane l’una dell’altra. Rispetto agli over 12 cambia però il dosaggio che sarà inferiore: per i bambini infatti sarà pari a 10 µg e non 30 µg come avviene per le altre fasce di età.
Proprio per questo, per evitare errori di somministrazione, Aifa raccomanda di utilizzare esclusivamente la formulazione pediatrica ad hoc. Secondo quanto indicato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, “le dosi ridotte in Ue saranno disponibili dal 13 dicembre”. E dal 20 in Italia si dovrebbe partire con le somministrazioni.
Intanto in Europa si sta valutando di intraprendere la linea dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, ma l’Italia prima vuole prima attendere i risultati del nuovo decreto che prevede dal 6 dicembre l’introduzione del super green pass e impone la vaccinazione ad alcune categorie, come forze dell’ordine e personale scolastico.
LO STUDIO
L’efficacia del vaccino Pfizer-BioNtech (Comirnaty) è stata calcolata in quasi 2mila bambini di età compresa tra 5 e 11 anni che non presentavano segni di infezione precedente. Questi bambini hanno ricevuto il vaccino o un placebo (un’iniezione fittizia).
Dei 1.305 bambini che hanno ricevuto il vaccino, tre hanno sviluppato il Covid rispetto a 16 dei 663 bambini che hanno ricevuto il placebo. Ciò significa che, in questo studio, il vaccino si è rivelato efficace al 90,7% nel prevenire il Covid sintomatico.
In base ai dati disponibili, l’Aifa ha dichiarato che i numeri riscontrati “dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza”.
EFFETTI CORRATERALI DEL VACCINO
Gli effetti indesiderati più comuni nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni sono simili a quelli nelle persone di età pari o superiore a 12 anni. Includono dolore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, arrossamento e gonfiore al sito di iniezione, dolore muscolare e brividi. Questi effetti sono generalmente lievi o moderati e migliorano entro pochi giorni dalla vaccinazione.
L’Ema ha pertanto concluso che i benefici di Comirnaty nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni superano i rischi, in particolare in quelli con condizioni che aumentano il rischio di Covid grave.
E sulla paura degli effetti del vaccino a lungo termine, interviene il sottosegretario Sileri: “Sono supposizioni senza alcuna base scientifica. Mentre invece ha una base scientifica la protezione che danno questi vaccini per qualunque fascia di età nei confronti di un virus mutevole che dà complicanze nell’immediato e anche a distanza, con il long covid. Miocarditi e pericarditi sono molto più frequenti con il covid rispetto ai casi rari di effetti collaterali del vaccino”.
RISCHI DA INFEZONE DA COVID NEI BAMBINI
“Sebbene l’infezione da Sars-Cov-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica, denominata Mis-C (QUI l’intervista al primario di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale San Paolo di Savona Alberto Gaiero), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva“, scrive Aifa nel suo parere.
“I bambini che si infettano hanno sicuramente meno complicanze rispetto agli anziani, ma esiste un rischio di malattia grave anche nella fascia pediatrica e un rischio del 10-15% di un long covid del quale non sappiamo la durata”, ribadisce Sileri nell’intervista a radio Cusano Campus.
E poi aggiunge: “Il vaccino ai bambini è un’arma in più a disposizione, è chiaro che più persone si vaccinano più questo aiuta nel controllo del virus, ma i bambini dovrebbero essere vaccinati per proteggere i bambini stessi. Se ci fosse il vaccino per i bambini di due anni io a mio figlio che ha due anni lo farei senza dubbio. Capisco le preoccupazioni dei genitori, ma c’è la massima libertà, non è obbligatorio, poi ovviamente io da medico consiglio di farlo”, conclude il sottosegretario.