Stretta

Da domani obbligo vaccinale a scuola, il controllo sarà online: “Ma i no-vax sono un’incognita”

L'allarme dei presidi genovesi: "Qualcuno deciderà improvvisamente di mettersi in malattia e potranno esserci difficoltà a reperire supplenti"

Primo giorno di scuola ad Albenga

Genova. Addio al tampone per salire in cattedra: da domani entra in vigore l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico e anche in Liguria i presidi dovranno adeguarsi alle nuove modalità se non vorranno incorrere in sanzioni molto salate.

I chiarimenti su quello che succederà domani sono arrivati solo oggi, sul filo di lana, in una circolare del ministero dell’Istruzione che annuncia l’arrivo della cosiddetta super app, strumento che i presidi attendono da due mesi per sfruttare l’interoperabilità tra il sistema Sidi, che raccoglie i dati del personale scolastico, e la piattaforma nazionale Dgc dove vengono caricati i green pass. Restano comunque numerose le incognite, soprattutto su quella che sarà la reale portata del fenomeno no-vax sul funzionamento delle scuole.

In realtà, secondo quanto spiega il documento, la super app dovrebbe consistere semplicemente in una nuova funzionalità del sistema Sidi che permetterà ai dirigenti scolastici o ai loro delegati di verificare quotidianamente lo stato vaccinale del personale docente e Ata a tempo indeterminato e determinato in servizio, accedendo con credenziali personali. La piattaforma comunicherà solo se il personale è “in regola” o “non in regola“. Per quanto riguarda la terza dose, niente fretta: c’è tempo fino a 9 mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale, cioè fino alla scadenza del green pass.

Ma cosa succede se qualcuno risulta “non in regola”? Come previsto dal decreto legge e come ha precisato il ministero in una nota del 7 dicembre, il dirigente scolastico deve invitare “senza indugio” l’interessato a produrre entro 5 giorni la documentazione richiesta (se non lo farà potrà andare incontro a una multa fino a mille euro per omesso controllo).

A quel punto le possibilità sono diverse: chi si è vaccinato e per qualche motivo non risulta registrato deve solo consegnare il certificato. Allo stesso modo dovrà fare chi è guarito dal Covid, che risulterà “inadempiente” pur non avendo l’obbligo di vaccinarsi per 6 mesi. Chi ha un certificato di esenzione che prevede l’omissione o il differimento della vaccinazione per ragioni di salute dovrà presentarlo alla scuola. Chi si è convinto a vaccinarsi potrà fornire una copia della prenotazione, ma la somministrazione andrà eseguita entro 20 giorni dalla ricezione della lettera del preside (si può fare in tutti gli hub senza prenotare).

Nei cinque giorni successivi all’invito il personale interessato può continuare a lavorare esponendo il green pass base, ottenuto eventualmente anche da tampone. Ma al termine del periodo di “tolleranza” scatterà inevitabilmente la sospensione immediata senza stipendio e con diritto alla conservazione del posto. La sospensione sarà efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato al datore di lavoro dell’avvio o del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo, e comunque non oltre il termine di sei mesi a decorrere dal 15 dicembre 2021. Al posto degli inadempienti i presidi potranno assumere supplenti a tempo determinato con contratti che si risolvono nel momento in cui cessa la sospensione.

Attenzione però: come ha chiarito il ministero dell’Istruzione, l’obbligo vaccinale non riguarda il personale “il cui rapporto di lavoro risulti sospeso, come nel caso di collocamento fuori ruolo, aspettativa a qualunque titolo, congedo per maternità o parentale”. Ed è soprattutto questo che preoccupa i presidi: “È un’incognita soprattutto per chi deciderà di mettersi in malattia improvvisamente. Potranno esserci difficoltà non da poco per reperire supplenti – spiega Angelo Capizzi, presidente genovese dell’Associazione nazionale presidi -. Un certo numero ha chiesto aspettativa, anche loro sono da sostituire. Poi ci sono gli irriducibili che attendono la sospensione dal servizio, anche loro andranno rimpiazzati”.

Secondo quando ricostruito da Alisa nelle scorse settimane in base all’incrocio tra l’anagrafe sanitaria e gli elenchi del ministero dell’Istruzione, è pari al 93% la quota di personale scolastico residente in Liguria che ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid. In pratica, fatto qualche conteggio, risulterebbero oltre 2.400 tra docenti, tecnici e collaboratori attualmente scoperti. Nel frattempo molti di loro potrebbero essersi messi in regola, ma le cifre in termini assoluti non lasciano tranquilli i dirigenti scolastici.

E la privacy? Insieme alla circolare il ministero ha messo a disposizione delle scuole un modello standard di informativa sul trattamento dei dati “da compilare e condividere con i soggetti interessati dal processo di verifica dell’obbligo vaccinale”. Insomma, alla fine non servirà alcuna autorizzazione e il controllo potrà essere eseguito tanto dai presidi quanto dai dipendenti individuati con un’apposita delega formale.

L’obbligo vaccinale riguarda solo il personale scolastico propriamente detto. Il personale esterno alla scuola (addetti alle mense, addetti alle pulizie, operatori socio-educativi) dovrà esibire il green pass base com’è avvenuto finora, e così anche i genitori che vorranno entrare negli istituti.

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