Infuriati

Covid, l’accusa della Uil: “Il Governo si dimentica delle carceri, boom di casi e niente green pass”

A Marassi 3 detenuti e 7 poliziotti positivi, Pagani: "Dimenticanza inaccettabile, rischiamo un ulteriore disastro"

carcere

Genova. “Inizialmente pensavamo a una dimenticanza degli organi di informazione, a cui il mondo penitenziario non è certo nuovo, ma dopo aver constatato direttamente dal testo pubblicato in gazzetta ufficiale che il decreto festività non considera affatto le carceri, restiamo sgomenti ed esprimiamo viva preoccupazione “. Lo dichiara Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“A fronte del dilagare, complice verosimilmente anche la variante Omicron, dei contagi da Covid-19 nel Paese, come sempre accade, il decreto festività non si occupa affatto della consequenziale crescita sostenuta dei casi di positività nelle carceri, luogo chiuso per definizione, ma pure sovraffollato e nel quale gli assembramenti sono istituzionalizzati. Niente green pass per utenza e visitatori, niente mascherine Ffp2 obbligatorie; insomma, niente di niente”, prosegue Pagani.

I dati dei positivi in Liguria crescono e alla Spezia, con il sesto  detenuto positivo, “hanno pensato bene di allestire un piano detentivo Covid-19”, mentre a Marassi, riferisce Pagani, “sono tre i detenuti positivi e sette i poliziotti”.

“Tutto ciò è inaccettabile – incalza il segretario del sindacato – la polizia penitenziaria, per la quale neppure la legge di bilancio che sta per essere definitivamente varata dalla Camera dei deputati prevede alcunché di significativo e specifico, non può essere considerata carne da macello. Qualcuno ci dovrebbe spiegare perché si impongono le mascherine Ffp2 obbligatorie un po’ ovunque nei luoghi chiusi, ma non nelle carceri”.

“Vogliamo ricordare – prosegue Pagani – che l’utenza carceraria e i visitatori non hanno obbligo alcuno, neanche del green pass ‘semplice’, che il sovraffollamento continua a crescere e raggiunge punte del 194% a Brescia Canton Mombello, del 187% a Brindisi e del 165% a Busto Arsizio, solo per fornire alcuni dati. A fare le spese di ciò, come quasi sempre accade, sono gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria e gli altri operatori che, evidentemente, secondo il Governo, se vorranno proteggersi dal contagio, dovranno acquistare in proprio le mascherine FFP2, non solo vanificando gli effetti dei rinnovi contrattuali appena ottenuti, ma togliendo anche dell’altro all’esiguo stipendio”.

“Forse siamo solo all’inizio e se si è trattato solo di una distrazione o di un’errata valutazione, per quanto comunque grave, auspichiamo che l’esecutivo, il presidente Draghi e i ministri Speranza e Cartabia ci ripensino e corrano immediatamente ai ripari. In caso contrario – conclude Pagani – nelle carceri potrebbe compiersi un ulteriore disastro, di cui dovrebbero assumersi interamente le responsabilità”.

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