Fenomeno

Covid, assalto ai tamponi in farmacia “per un Natale senza ansia”: a ruba anche i kit di test fai da te

In fila per sottoporsi a un antigenico molti cittadini, anche vaccinati, che vogliono escludere di essere portatori, magari asintomatici, del virus

coda tamponi farmacie

Genova. In coda davanti a una farmacia di via Buozzi, una fra le 85 che a Genova offrono il servizio di effettuazione dei tamponi rapidi per individuare il Coronavirus, c’è un ragazzo pieno di sacchetti con i regali: “Non vorrei essermi sbattuto a comprare i regali per trovarmi il 25 con il Covid, bloccato a casa”. C’è una donna con il raffreddore, preoccupata di poter attaccare “qualcosa” al compagno e ai figli di lui: “Eppure sono vaccinata”. C’è un corriere, vaccinato anche lui, ma in attesa della terza dose, che domani deve assolutamente lavorare e “se vien fuori che sono positivo è finita”. E poi una madre con i due figli piccoli, “non voglio portarli dai nonni senza essere sicura che siano sani”.

Ci sono anche una lavoratrice della scuola che tenta per l’ultima volta di non vaccinarsi, un autista del trasporto pubblico, un dipendente pubblico che racconta di avere già fatto il covid e di non voler sottoporsi, ora, “a una sperimentazione”. Ma, rispetto a qualche settimana fa, la platea di chi si mette in fila per fare un tampone – a una cifra che può ondeggiare attorno ai 15 euro, fatti salvo alcuni carnet e agevolazioni – è cambiata.

Lo conferma Giuseppe Castello, presidente di Federfarma Genova. “Un po’ per effetto dell’aumento dei contagi, un po’ per i timori legali alla variante Omicron, in concomitanza con gli impegni sociali e familiari natalizi l’afflusso di persone ai centri tamponi delle farmacie è decisamente aumentato, nonostante, di contro, siano diminuite le persone che devono tamponarsi per motivi di lavoro, visto che sempre di più hanno capito che anche se si è contrari il vaccino è il male minore, si fa per dire”.

Castello racconta anche che in questi sono andati a ruba anche i kit per i test sierologici fai da te. “Sono pressoché introvabili, non solo nelle stesse farmacie ma anche dai rivenditori all’ingrosso o dalle ditte – spiega – anche perché chi è intenzionato a farsi un tampone per partecipare senza ansie al cenone di Natale o alla festa di Capodanno a casa di parenti e amici lo vuole fare poco prima e soprattutto non ne ha bisogno per esigenze di green pass, perché magari è già vaccinato”.

Si tratta di kit che, spesso, sono identici a quelli utilizzati dagli stessi farmacisti ma in formato monodose. Quindi il risultato, sempre che il test venga effettuato correttamente, è ugualmente attendibile.

C’è anche un’altra questione, che una figura istituzionale non può sottolineare. Che con un tampone fai da te, una persona, può scoprire di essere positiva senza comunicarlo al sistema sanitario e in questo modo dribblare il tracciamento e la quarantena obbligatoria per i contatti. Un comportamento poco responsabile e civile ma, purtroppo, piuttosto diffuso.

Nei prossimi giorni le farmacie si attendono ancora più persone. Alcune hanno deciso di offrire il servizio solo su prenotazione ma in genere non chiudono la porta in faccia a nessuno, visto il momento. “Il sistema è in grado di reggere – assicura il presidente genovese di Federfarma – stiamo cercando di dare il massimo per soddisfare tutte le richieste e contribuire a un Natale più sicuro”.

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