Lo spunto

Cornigliano, M5s all’attacco. Ceraudo: “Bucci tenta di mettere la mani sulle aree difese dall’accordo di programma”

"Il sindaco è stato platealmente contestato all'assemblea di via Buranello. Oltre 400 persone gli hanno chiaramente detto che non credono più alle sue giravolte lessicali"

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Genova. “Il sindaco di Genova Bucci, ieri, è stato platealmente contestato all’assemblea di via Buranello. Oltre 400 persone gli hanno chiaramente detto che non credono più alle sue giravolte lessicali: il sindaco per una volta impari ad ascoltare i cittadini e la smetta di piegare la realtà a proprio piacimento. Spostare il problema non è la soluzione: i cittadini chiedono l’opzione zero. Vale a dire: nessun deposito né a Multedo, né a Sampierdarena. Punto”.

Lo dichiara il consigliere comunale del M5S Fabio Ceraudo, che poi continua: “Il copione visto in questi anni, logoro e irrispettoso di cittadini e lavoratori, è stato ripetuto martedì scorso in Consiglio comunale: dopo la discussione generale, Bucci ha preso la parola e in autonomia, a pochi giorni peraltro da un incontro importante che si terrà il 13 dicembre a Roma, si è portato avanti rivendicando le aree dell’ex Ilva, dove da tempo è invece attesa l’opportunità del rilancio industriale”.

“Bucci dimentica che quelle aree sono difese da un Accordo di programma: in questi anni, tanto il sindaco di Genova quanto il presidente di Regione non hanno mai intrapresi azioni concrete per portare avanti le iniziative necessarie per il rilancio della siderurgia a Genova, con tecnologie ovviamente compatibili con l’ambiente, e mantenere così i tanti posti di lavoro per i quali dicono di battersi. La smettano di cercare di imporre anche l’improponibile”.

“Rammentiamo che va difesa e concretizzata una volta per tutte la riqualificazione di Cornigliano con atti concreti, credibili e fattivi e non con i soliti spot elettorali: il Ponente cittadino non può continuare a essere il “serbatoio” industriale della città dove concentrare ulteriori servitù impattanti, come pare essere nelle intenzioni di Bucci e Toti. A Cornigliano c’è già il Dac; si parla di Gnl (per il quale auspichiamo da tempo una soluzione offshore, purtroppo inascoltata); e circola l’ipotesi, per le aree in questione, di un impianto di smaltimento. Progetti che a ben vedere non incidono sull’occupazione e nulla fanno per la riconversione industriale e la transizione ecologica”, conclude Ceraudo.

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