La bozza

Booster del vaccino a 4 mesi, feste all’aperto vietate e obbligo di Ffp2 in cinema e stadi: le anticipazioni sul nuovo decreto

Il green pass scadrà dopo 6 mesi, da febbraio. In futuro possibile estensione dell'obbligo vaccinale ai dipendenti pubblici. Toti: "Ben vengano nuove misure"

Mario Draghi

Italia. Riduzione della durata del green pass da nove a sei mesi e anticipo della terza dose di richiamo a quattro mesi, ma dopo l’esame e l’eventuale via libera dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco.

Sarebbero queste – secondo quanto riportato dall’Ansa in base a fonti qualificate – le decisioni che la cabina di regia del governo sull’emergenza Covid. La riunione è terminata ed è in corso quella con le Regioni mentre alle 17 è previsto il consiglio dei ministri per il via libera al nuovo decreto per fermare la risalita dei contagi da Covid-19 nel nostro Paese.

Quindi con ordinanza del ministro della Salute il periodo minimo per la somministrazione della terza dose sarà ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Si attende però sul punto un approfondimento tecnico, che coinvolgerebbe anche l’Aifa. Il green pass, invece, dovrebbe durare sei mesi dal primo febbraio. Ma la “stretta” di Natale al vaglio del governo comprende anche altri interventi, più immediati.

Le mascherine saranno obbligatorie all’aperto anche in zona bianca. Inoltre, viene introdotto l’obbligo di Ffp2 in cinema, teatri, musei, allo stadio e per eventi sportivi, nonché sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza.

Fino al 31 gennaio si prevede l’estensione dell’obbligo di green pass rafforzato, o super green pass, solo per vaccinati e guariti, alla ristorazione al chiuso anche al bancone, quindi anche nei bar. Il green pass rafforzato sarà obbligatorio anche per accedere a musei, sale bingo, palestre e piscine. Inoltre, sarà vietato il consumo di cibi e bevande, al chiuso, in cinema, teatri e per eventi sportivi.

Fino al 31 gennaio saranno vietati eventi e feste che implichino assembramenti all’aperto. E’ uno dei punti sui quali si sarebbe trovato un accordo anche con l’obiettivo di uniformare le misure in tutta Italia visto che alcune regioni e sindaci si erano già mossi in questa direzione. Genova e la Liguria, per esempio, avevano già da tempo rinunciato alle feste di piazza.

Altro punto: per entrare nelle Rsa sarà necessario essersi sottoposti a tre dosi del vaccino anti-Covid oppure due dosi e un tampone negativo. Lo stesso varrà per le discoteche: tre dosi di vaccino oppure due e un tampone negativo.

Allo studio dell’esecutivo anche l’instaurazione di prezzi calmierati per la mascherine Fpp2, dopo l’introduzione dell’obbligo nei cinema, teatri, eventi sportivi e mezzi di trasporto a lunga percorrenza. A quanto si apprende, la proposta sarebbe stata sostenuta da Fi e Iv, che avrebbe chiesto di calmierare i prezzi in particolare per gli studenti.

Nel corso del consiglio dei ministri verranno inoltre valutata la possibile estensione del green pass rafforzato agli impianti di risalita nei comprensori sciistici, ma non tutto l’esecutivo è d’accordo.

E non si esclude l’effettuazione di tamponi a campione al momento dell’ingresso in Italia dall’estero: in caso di positività, la persona, sarebbe ospitata per 10 giorni in un “covid hotel”.

Secondo il presidente della Regione Giovanni Toti “Ben vengano le misure, abbiamo una grande sfida, diminuire i contagi senza chiudere questo Paese. Condividiamo con il governo la direzione della massima prudenza, in un momento di ripresa dei contagi e, seppur in modo ridotto rispetto anno scorso, anche delle ospedalizzazioni”.

Il governo, sempre secondo indiscrezioni che dovranno essere confermate direttamente dal premier al termine del Cdm, valuta l’introduzione dell’obbligo di vaccini per tutta la Pubblica amministrazione. La valutazione sarebbe ancora in corso e una decisione sarà presa anche alla luce del confronto con le Regioni.

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