Genova. “Ha dedicato 30 anni della sua vita alla scienza, al San Raffaele e 63 al Genoa”. Josh Wander del fondo 777 Partners presenta così Alberto Zangrillo, nuovo presidente del Genoa.
A Palazzo Ducale ‘l’investitura’ ufficiale in cui Zangrillo ha chiarito il proprio ruolo e ha svelato che dovrà mettere da parte il suo cuore di tifoso per fare un buon lavoro. “Non farò presidente cucchiaio di legno. Né burattino, però mi dimenticherò le emozioni che ho provato ieri guardando la Gradinata Nord”.
Nella frase di Wander c’è tutto il senso della filosofia che i nuovi proprietari intendono applicare alla gestione della squadra. Avevano bisogno di una figura che incarnasse la genoanità, ma allo stesso tempo fosse un personaggio stimato, noto e capace di prendere decisioni al di là della passione per il tifo.
Wander elogia Zangrillo per le sue doti di moralità e onestà: “È un alleato perfetto, uomo di scienza. Essendo un medico ci aiuterà anche per acquisire professionalità per la squadra e con i progressi per i programmi medici per la preparazione”.
Il professore ringrazia. “Cercherò di rappresentare il Genoa con serietà, trasparenza e impegno in uno scenario che ha potenzialità straordinarie. Il progetto di 777 Partners è a medio-lungo termine: intendono internazionalizzare Genova partendo dal Genoa. Per questo io lo definisco un progetto moderno, una nuova esperienza”.
Zangrillo sarà l’uomo di collegamento tra i vertici del fondo, che non conoscono la realtà genovese, e il territorio.
Come riuscirà a conciliare tutti gli impegni? “Ho la fortuna di dormire molto poco. Per esempio questa notte abbiamo lavorato sino alle tre. Sono pragmatico e stabilirò le priorità”.
Alla luce del progetto il neopresidente non si dice preoccupato per la sconfitta di ieri e rilancia: “Siamo di fronte a una rivoluzione in cui dobbiamo abbandonare i vecchi schemi di vita alla giornata pensando di risolvere il problema immediato e accontentarsi di un risultato intermedio. Sappiamo che attraverseremo momenti difficili. Chiedo al popolo genoano di credere in noi”.
Zangrillo svela che la filosofia di 777 Partners non è acquistare un campione alla Cristiano Ronaldo “che da solo non può fare nulla”. Sembra quindi che il modello sia quello già tracciato dall’Atalanta.
Invece il punto di arrivo, ossia far tornare il Genoa e Genova alla ribalta internazionale, sarà perseguito innanzi tutto con una buona gestione della Società basata sui dati scientifici a supporto dei processi decisionali. Tra gli obiettivi dichiarati dal presidente c’è la volontà di attirare giovani: sia a livello di supporter sia dei futuri abitanti di Genova.
Wander ribadisce: “Genova è matura per tornare protagonista e il nostro ruolo servirà anche per attirare altri investimenti internazionali. Il club deve essere in ordine, però, così aumenteranno entrate e ricavi. Prima il club e poi Genova”. La proprietà ribadisce la bontà della propria scelta: “Basta guardarsi intorno, il posto è meraviglioso per cultura e storia e pensiamo che il nostro intervento possa portare un cambiamento. Per noi non c’era città più bella”.
Zangrillo non nasconde la sua amicizia con uno degli indimenticati tifosi storici rossoblù: “Pippo Spagnolo mi diceva ‘sei genoano e vuoi anche vincere’. Lui vedeva il presidente come impedimento all’ambizione forti dei tifosi, ma solo discostandoci dagli ultimi 50 anni e con una svolta imprenditoriale moderna possiamo avere i risultati”.
Interrogato sulla questione murales allo stadio, è diplomatico: “Non spetta a noi decidere, ma è brutto recidere un fiore che nasce dove non era prevista un’aiuola”.
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