Genova. Una classe spaccata in due, divisa tra lezioni in presenza e didattica a distanza, con la metà degli alunni vaccinati che prosegue ad andare fisicamente in classe, mentre i compagni senza vaccino resteranno a casa almeno per 10 giorni. Questo l’esito dello screening di massa compiuto nei giorni scorsi sui circa 200 alunni delle scuola secondaria di primo grado, le medie, dell’Istituto comprensivo Valle Stura, dopo che un insegnante, vaccinata, è risultata positiva al Covid.
I provvedimenti sono arrivati nella giornata di ieri: confermati dai tamponi molecolari i due casi individuati dai test rapidi organizzati dall’ambulatorio mobile di Asl3, a cui si è aggiunto un caso emerso tramite screening svoltosi in via privata. Questo terzo caso, però, è relativo ad una classe dove è presente già un alunno positivo al Covid individuato nei giorni scorsi e per questo motivo, quindi, sono scattate le procedure rafforzate introdotte lo scorso 3 novembre: con due alunni più insegnante positivi, essendo una classe terza (con alunni sopra i 12 anni, età soglia per l’accesso alla vaccinazione anti coronavirus), è scattata la quarantena solo per i ragazzi non vaccinati, mentre per gli altri le lezioni potranno proseguire in presenza.
Una divisione che, oltre alle difficoltà didattiche, ha creato non pochi malumori nei genitori, soprattutto per questioni legate alla privacy: la procedura, infatti, di fatto rende palese una informazione, quella sulla adesione alla campagna vaccinale, che in teoria dovrebbe essere tutelata dalle normative sulla privacy, particolarmente stringenti nell’ordinamento giuridico italiano in caso di minori e salute. “Da parte dei genitori ho trovato una grande disponibilità e comprensione sull’applicazione di queste procedure – sottolinea la dirigente scolastica Ivana Ottonello – e stiamo approntando modalità di didattica che possano essere inclusive per tutti anche in questi giorni di didattica a distanza per la metà della classe”.
Tutti a casa invece gli alunni di una classe prima, il cui caso di contagio è stato confermato dai sierologici: tutti i ragazzi andranno in isolamento per 14 giorni, salvo tampone negativo al decimo giorno, cosa che potrebbe accorciare il periodo di isolamento domestico. Nessuna quarantena invece per il corpo docenti (tranne ovviamente l’insegnante scopertasi positiva), che ha sempre lavorato con tutti i dispositivi di protezione personale previsti dalla legge.
Non è finita però: mercoledì mattina, infatti, tutti gli alunni interessati dal primo giro di screening, circa 200 ragazzi, saranno sottoposti ad un secondo tampone per verificare eventuali nuove insorgenze del virus. “Abbiamo già predisposto tutta la procedura – assicura Ottonello – e in poche ore potremmo far tornare i ragazzi in classe”.