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Val Varenna, Candia (Lista Sansa): “Continua il rimpallo tra Comune e Regione e i cittadini restano senza ponte”

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Genova. Nessuna soluzione all’orizzonte per le problematiche della Val Varenna, nel ponente genovese, relative all’adeguamento idrico del torrente e alla realizzazione del ponte di via Carpenara che porta alla Cava Pian Carlo. “La Giunta regionale ha risposto in questi giorni alla mia ultima interrogazione scritta su questo tema, confermando, purtroppo, quello che già sapevamo: Comune e Regione continuano il rimpallo di responsabilità tra loro dimenticandosi di fatto dei cittadini che abitano quel territorio – attacca la consigliera della Lista Sansa, Selena Candia -. Il ponte che porta alla Cava Pian Carlo era stato promesso agli abitanti addirittura nel 2003, e oggi dopo 18 anni non c’è nemmeno una presunta data per la sua realizzazione”. “Va ricordato – sottolinea Candia – che la costruzione del ponte era stata inserita negli accordi con l’impresa che ha ottenuto la concessione della cava. In questi anni da un lato il traffico del camion per portare nuovi detriti nella cava non si è mai fermato, dall’altro i residenti della zona ad ogni forte pioggia rischiano di restare isolati, vedendo quindi calpestati i loro diritti”.

La battaglia per la Val Varenna a livello politico, è portata avanti su più fronti tra i diversi enti. All’attività di Selena Candia in Regione negli ultimi anni si è affiancata quella di Filippo Bruzzone, consigliere di Linea Condivisa del Municipio Ponente. “Il lavoro svolto dalle diverse forze progressiste ha fatto uscire allo scoperto la vera intenzione della destra che guida Regione e Comune: non migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono in Val Varenna – dichiara Bruzzone -. La risposta all’interrogazione scritta presentata in Regione è l’ennesimo rimpallo di responsabilità, è la nuova promessa senza un piano dei lavori, è una presa in giro. Chi vive la valle pretende gli interventi di manutenzione non per capriccio ma perché gli sono dovuti da decenni. Noi lavoriamo perché ciò che spetta ai cittadini venga riconosciuto”.

La vicenda da anni viene seguita sul territorio dai comitati, che con la loro attività accendono i riflettori sulle condizioni di vita, e sui diritti calpestati, dei residenti della Val Varenna.

“Dobbiamo uscire dalla situazione di stallo: sul ponte in zona Cava Pian Carlo stiamo assistendo a un poco rassicurante rimpallo di responsabilità tra Regione, Comune e proprietà della cava – spiega Paolo Drago, presidente del Comitato Val Varenna -. Sul secondo lotto dei lavori di San Carlo ci chiediamo come possa la Regione, in un caso che riguarda la sicurezza pubblica, farsi parte terza e bocciare un progetto senza dare indicazioni per risolvere i problemi progettuali”.

Per Selena Candia, il rimpallo tra Comune e Regione è inspiegabile dal momento che in ballo c’è la sicurezza dei cittadini. “Bisogna ricordare che stiamo parlando di progetti per la messa in sicurezza di un territorio, e quindi dei cittadini che abitano in quella zona – sottolinea la consigliera regionale della Lista Sansa -. I problemi sui progetti finora presentati dal Comune (due, entrambi bocciati) non deve sollevarli la Regione. In queste situazioni serve dialogo tra gli enti prima, per per capire subito le problematiche e progettare poi in modo adeguato e in tempi rapidi”.

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