Booster

Vaccini Covid a domicilio, tanti genovesi senza risposte sulle terze dosi ma la Asl3: “Abbiamo iniziato”

In tutti e sei distretti genovesi alcuni pazienti non deambulanti e i loro caregiver sono stati contattati dagli uffici, “azione di recall in atto”

Rita, 84 anni, terza dose vaccino

Genova. Sono circa 8500 le persone a Genova che durante la prima fase della campagna di vaccinazione hanno ricevuto a domicilio le prime dosi e i richiami del vaccino anti covid. Si tratta di anziani non deambulanti o malati che per la loro gravità non possono uscire di casa e in molti casi i loro caregiver.

La maggior parte di queste persone hanno iniziato il loro percorso di immunizzazione tra maggio e giugno 2021 ovvero quando le tredici squadre operativi della Asl 3 genovese hanno iniziato a somministrare dosi a pieno regime, circa 750 a settimana.

Una parte della campagna piuttosto complicata per motivi logistici e per la comunicazione non sempre efficace tra medici di famiglia, infermieri e distretti ma che – appunto – dopo qualche settimana di affanno è andata a conclusione.

Ed è per questo che oggi sono tante, circa 5000, le persone che tecnicamente potrebbero già ricevere a domicilio la dose booster (Pfizer o Moderna anche per chi abbia ricevuto diverse prime e seconde dosi) ma poche fra loro sono state contattate dalla Asl e inoltre non hanno la possibilità di prenotare autonomamente la terza dose.

Anche alla redazione di Genova24 sono arrivate diverse segnalazioni sui presunti ritardi e sui disagi patiti da chi, per condizioni di salute e fascia anagrafica, avrebbe bisogno più di altri di un “rinforzino” dell’immunizzazione ma dalla direzione sanitaria della Asl 3 assicurano: “Le vaccinazioni domiciliari sono ripartite”.

Sono ricominciate – fanno sapere dalla Asl3 – in tutti e sei i distretti con i pazienti seguiti dalle cure domiciliari. I distretti stanno effettuando una azione di recall su quelli che hanno effettuato le prime due vaccinazioni con riferimento ai sei mesi di intervallo. Il recall – spiegano dall’azienda sanitaria locale – serve per effettuare una prima intervista e programmare gli interventi.

Non è un processo veloce: serve la verifica dell’adesione alla ricezione del vaccino da parte dei pazienti o dei loro familiari, la verifica del mantenimento dell’indirizzo – a volte gli anziani sono stati trasferiti nel frattempo in rsa – o dello disponibilità a ricevere la visita dei vaccinatori.

Ad ogni modo, ai cittadini che abbiano bisogno della dose booster del vaccino anti covid a domicilio, non resta che attendere pazientemente di essere contattati dalla Asl3. O, nel caso ci fossero stati cambiamenti nel frattempo, comunicarli al medico curante per essere eventualmente rimossi dall’elenco dei vaccinati a domicilio.

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