Genova. Di fronte alla notizia della sperimentazione della gratuità per parte del trasporto pubblico locale a Genova – ascensori, funicolari, cremagliera e la metropolitana se fuori dall’orario di punta – c’è chi non ha potuto fare a meno di notare come per qualcuno, di fatto, questo progetto rappresenti un indiretto danno economico, ossia per i possessori di abbonamento annuale.
Coloro che hanno già pagato per i prossimi quattro mesi, infatti, non potranno in alcun modo approfittare della agevolazione.
“No, non ci saranno sconti o compensazioni per gli abbonati annuali” ha subito chiarito il sindaco Marco Bucci durante la conferenza stampa di presentazione della sperimentazione.
“Ma il discorso è un altro – continua – un giorno gli abbonati annuali non ci saranno, come non ci saranno i biglietti mensili o giornalieri, perché il trasporto pubblico sarà un servizio a tariffa, gratuito nella misura in cui è gratuita l’acqua che esce da rubinetto”.
Di qui a un futuro ancora lontano (in Italia, non in altri paesi europei come l’Estonia o il Lussemburgo), tuttavia, parlando sempre di abbonamenti, il Comune e Amt hanno allo studio altre novità che puntano sulla differenziazione.
Soprattutto in vista di quella che sarà la rete di trasporto cittadina di domani, con l’attuazione dei quattro “assi di forza” e l’avvento del full electric, potrebbero essere creati degli sistemi di tariffazione basati alle fasce orarie, come a Londra, o ad aree limitate o concentriche (un po’ come accade per la metropolitana di Parigi) o ancora biglietti e abbonamenti per chi usi solo la metropolitana.
“Sono tutte logiche che vanno di pari passo con il sistema mobility as a service – afferma l’amministratore unico di Amt Marco Beltrami – ma soprattutto con quello che sarà un sistema di bigliettazione elettronica sempre più diffuso”.