Genova. Il governatore dice che “per la campagna elettorale è un po’ presto”, però l‘inaugurazione del point elettorale con l’insegna “Cambiamo con Toti” in salita Salvatore Viale, a due passi da via XX Settembre, è di fatto la prima uscita ufficiale di Marco Bucci da candidato sindaco bis alle comunali di Genova nel 2022. All’apertura, tra palloncini blu-arancioni e immancabili cartelloni col volto del presidente, c’erano i vari assessori e consiglieri “arancioni”, genovesi e liguri, oltre al senatore Sandro Biasotti ormai lontano in tutto e per tutto dalla militanza in Forza Italia.
“Il sindaco ce lo abbiamo, è qua con noi. Indubitabilmente sarà non solo il nostro candidato ma anche il sindaco di Genova che regalerà a questa città altri cinque anni di straordinari passi avanti come ha fatto fino ad oggi – è sicuro Toti -. Con gli alleati non abbiamo né dubbi né perplessità, ci siamo trovati ieri per ribadire che questa coalizione che sta cambiando profondamente la Liguria è la coalizione che continuerà a governare questa regione e molte città di questa regione per i prossimi anni. Nessuna preclusione a chi vuole aggiungersi ma nessuno riuscirà a dividere un gruppo che ha saputo fare molto nella politica della regione”.
Nelle ultime settimane però non si parla d’altro che di una possibile apertura della coalizione verso sinistra (intesa più come direzione che come area politica), visti gli apprezzamenti rivolti dai renziani di Italia Viva (in testa la deputata Raffaella Paita) al sindaco-commissario. Toti ripete che “noi puntiamo agli elettori liberali, democratici, riformisti, socialisti, che vedono nel nostro governo un punto di riferimento e nelle nostre politiche quel sano riformismo degli anni migliori di questo Paese. Dialoghiamo con tutti”.
Ma poi ricorda che il partito di Renzi “era schierato contro di noi a Savona e in tutti i Comuni qualche settimana fa, francamente mi sembra difficile oggi ipotizzare un’alleanza organica. Detto questo, la nostra volontà di ascolto è totale rispetto a tutti, ma bisogna condividere il nostro percorso e non solamente qualche pezzo per intenderci”. E usa una strana metafora: “Nessuno può pensare di fare della nostra coalizione un salame in cui entrare a seconda delle proprie convenienze in una città sì e in una città no. O si entra in un disegno che riguarda la regione Liguria o non si entra da nessuna parte”.
Dal canto suo Bucci – che commenta la propria ricandidatura come un fatto noto “da mesi” – ama ribadire il suo pensiero fuori dagli schemi tradizionali: “Il termine coalizione mi lascia perplesso perché è un termine del politichese. Noi abbiamo una visione di città, una strategia e un piano operativo. Ho sempre detto che c’è posto per tutti e continueremo a dire così. L’ho fatto cinque anni fa e continuiamo a farlo. Tant’è vero che in questi cinque anni abbiamo preso persone che vengono da tutto l’arco costituzionale che ci aiutano a titolo gratuito a fare cose importanti. È la dimostrazione che siamo aperti a tutti”.

Venendo ai tecnicismi, sarà interessante capire alla fine come si comporrà il mosaico della coalizione, tenuto conto anche dei difficili equilibri interni che a volte sfociano in qualche mal di pancia (specie su sponda Lega) nonostante il mantra della compattezza. Toti, che aveva fondato Cambiamo! senza portare il simbolo alle ultime regionali, ora è vicepresidente di Coraggio Italia, la nuova creatura “fucsia” fondata col sindaco veneziano Brugnaro.
Ma ci sarà il simbolo di Coraggio Italia alle comunali di Genova? “È un po’ presto per dirlo – risponde il governatore -. In Liguria abbiamo sempre privilegiato l’aspetto civico del nostro impegno con colori che richiamano i nostri colori nazionali, il nome di Cambiamo che era il nostro partito prima di confluire in Coraggio Italia, ma con quella Lista Toti che è rappresentata dal primo gruppo in consiglio regionale, che ha rappresentanze importanti in tutti i Comuni e che mette insieme non solo chi è un militante del nostro movimento politico a livello nazionale, ma anche tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi in politica senza per questo scegliere necessariamente un partito a livello nazionale ma portando un loro contributo qua in Liguria sulla base del nostro progetto. Vedremo, ma di base credo che sarà presente una Lista Toti a Genova come è stato Savona e da altre parti per le elezioni regionali”.

Rispetto alle comunali del 2017 le liste civiche a sostegno di Bucci saranno almeno due, visto che ci sarà anche Vince Genova. Non si rischia un po’ di dispersione di voti? “Ben vengano, sono certo che ci saranno altre liste”, commenta il sindaco. E il centrodestra su questo è compatto? “Siamo tutti assolutamente compatti, non so chi dica che non lo siamo. E rispetto alle lamentele della Lega, “sul sottoscritto non ho mai visto nessuna insofferenza, se l’avessi vista avrei reagito come ben sapete”. Una delle ipotesi che circolano è che la lista Toti possa diventare un contenitore moderato più ampio fino al punto da inglobare Forza Italia.
I toni di Bucci, comunque, sono ancora piuttosto morbidi rispetto allo standard da campagna elettorale: “Vogliamo far sì che possa continuare la visione, la strategia di città che abbiamo impostato cinque anni fa, che porta a crescere e non più a gestire il declino. Mi fa molto piacere che anche la sinistra abbia capito che bisogna far crescere la città. Ovviamente faremo aggiustamenti in funzione di quello che succede, come abbiamo sempre fatto, con lo spirito di ascoltare tutti perché tutti hanno il diritto di parlare con l’amministrazione e anche col sindaco, tra le sette e un quarto e le dieci di sera, altrimenti poi non ce la facciamo più. Però poi il sindaco deve decidere, l’amministrazione deve prendere decisioni. Un’amministrazione che non prende decisioni ha un problema enorme. Tutti ci contestano che decidiamo, ma dovrebbero essere contenti”.