Genova. “Aumento di contagi e calo delle vendite per i commercianti. Sono gli effetti abbastanza scontati delle manifestazioni contro il vaccino e il green pass, che ogni sabato paralizzano le nostre città. Bene quindi le nuove regole dal prossimo weekend, con lo stop ai cortei nei centri storici e nelle strade dello shopping“.
Così il governatore ligure Giovanni Toti plaude alla stretta del Viminale sulle manifestazioni del sabato pomeriggio che da quattro mesi ormai si svolgono anche a Genova in maniera pacifica e – fatta eccezione per le prime settimane – con itinerari e modalità concordate con la Questura dagli organizzatori dell’associazione Libera Piazza Genova.
“Se queste persone sono contrarie manifestino pure ma non danneggino chi ha deciso di vaccinarsi e tornare a vivere – prosegue Toti in un post su Facebook -. Se questo non bastasse, ricordo inoltre che il 95% dei ricoverati all’ospedale San Martino di Genova non sono vaccinati. Insomma, la sacrosanta libertà no vax di manifestare finisce quando inizia il diritto alla salute, al lavoro e alla vita”.
Il governatore, intervenendo stamattina a Radio24, aveva mostrato ottimismo sull’evoluzione della pandemia: “Non sono preoccupato perché l’anno scorso di questi tempi avevamo sette volte di più le persone in ospedale che abbiamo oggi, quindi la campagna vaccinale ha funzionato e ci sta proteggendo, ma sappiamo che l’emergenza non è finita, che dobbiamo stare attenti, che le terze dosi sono indispensabili e che dobbiamo arrivare al 90% ed oltre di vaccinati. Sul Natale non sono preoccupato perché rispetto allo scorso anno con una circolazione del virus simile e con un Rt come lo scorso autunno abbiamo il 90% in meno di persone in ospedale e quindi sono abbastanza sereno”.
“Quello che sento sa più di politica che di scienza. Ci sono persone antisistema che contestano di tutto e oggi si legano alle proteste sui vaccini”, ha aggiunto Toti commentando le proteste contro il green pass e i vaccini. Parlando del cosiddetto lockdown per non vaccinati, Toti ha sottolineato che “non so quanto la nostra Costituzione ci consenta di muoverci in questo senso”.