Genova. “Circa 300 studenti che frequentano gli ultimi tre anni della Facoltà di Medicina e Chirurgia non riescono ad accedere ai tirocini in presenza. La nostra Regione non si sta rivelando in grado di offrire ai futuri medici percorsi in grado di formare i ragazzi in maniera adeguata. La Liguria è fanalino di coda in Italia per i tirocini: Toti continua a non dare risposte chiare e concrete su questo tema, e non affronta il problema della carenza dei medici del lavoro, che devono rilasciare il certificato per frequentare i tirocini in presenza”.
A dirlo in una nota stampa il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi che ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta i motivi per cui la Regione non abbia messo in campo, come il resto delle Regioni Italiane, delle politiche concrete per permettere agli studenti di medicina un ritorno in presenza in corsia per svolgere il tirocinio: “Per questo, dopo una prima richiesta di una commissione sanità in cui affrontare il problema coinvolgendo anche l’Università e gli studenti, che non è mai stata convocata, chiediamo che venga istituito al più presto un tavolo permanente che coinvolga i rappresentanti degli studenti, Alisa e Università, affinché questo imbuto formativo si sblocchi definitivamente”.
“Manca un percorso strutturato e a pagare le conseguenze sono gli studenti – conclude – ai quali, non solo, non viene garantita una formazione completa, ma si trovano anche disorientati: molti provengono da fuori città e spesso fuori, ma non sapendo quando dove inizieranno a fare il tirocinio continuano a pagare gli affitti a vuoto e ad avere difficoltà ad organizzare il proprio futuro formativo e professionale”.