Apprensione

Testimoni di Geova, i 3200 fedeli genovesi denunciano le torture subite dai confratelli in Russia

"Scioccanti attacchi alla libertà di religione e ai fondamentali diritti dell’uomo" ha dichiarato Emanuele Fogliani, portavoce per la Liguria e la Toscana

Generico novembre 2021

Genova. Cresce l’angoscia della comunità genovese dei testimoni di Geova, composta da oltre 3200 fedeli, per l’ulteriore inasprimento della persecuzione subita dai confratelli nella Federazione Russa. Ai gravissimi soprusi già denunciati da tempo, si aggiungono adesso terribili torture inflitte dalle stesse autorità oltre che sequestro di persona.

“Lo scorso 4 ottobre – si legge in una nota – a Irkutsk in Siberia, agenti armati dell’OMON (Unità mobile speciale della Guardia Nazionale russa) hanno fatto irruzione in 12 case di testimoni di Geova e hanno brutalmente aggredito due coppie di Testimoni: Anatolij e Greta Razdobarov e Nikolaj e Lilija Merinov”.

“Alle 6 di mattina – scrivono ancora i testimoni di Geova di Liguria e Toscana – gli agenti speciali sono entrati con la forza nella casa di Anatolij e Greta. Subito li hanno ammanettati con le braccia dietro la schiena e li hanno colpiti ripetutamente. Anatolij è stato preso a calci all’addome e alla testa, afferrato per le mani ammanettate e sollevato con violenza da terra. Non contenti, gli uomini dell’OMON hanno continuato a torturarlo cercando di inserire con la forza una bottiglia di vetro tra le sue natiche. Gli agenti sono rimasti nella casa dei Razdobarov per più di otto ore di violenza e terrore. 
Anche Nikolaj e Lilja Merinov hanno subito torture. Quando gli agenti hanno fatto irruzione nella loro casa per prima cosa hanno colpito Nikolaj al volto rompendogli i denti davanti e facendogli perdere i sensi. Anche Lilja è stata aggredita più volte e ammanettata, e solo dopo diverso tempo le hanno permesso di vestirsi adeguatamente”.

“È encomiabile l’atteggiamento pacifico che mostrano i Testimoni di Geova in Russia anche quando le autorità russe usano la forza, la paura e l’intimidazione per i loro fini persecutori. Auspichiamo che questi scioccanti attacchi alla libertà di religione e ai fondamentali diritti dell’uomo finiscano al più presto” ha dichiarato Emanuele Fogliani, portavoce dei Testimoni di Geova per la Liguria e la Toscana.

“Dal 2017, quando la Corte Suprema di Mosca ha dichiarato estremiste le attività degli oltre 175 mila Testimoni di Geova russi, la situazione della comunità è andata peggiorando. Al 15 ottobre scorso sono state condotte in tutta la Federazione Russa 1583 perquisizioni nelle case di Testimoni di Geova alla ricerca di pubblicazioni religiose considerate materiale “eversivo”, tra cui la Bibbia stessa, 559 Testimoni hanno subito un processo penale, 299 fedeli in totale sono stati incarcerati e sono state già pronunciate 143 sentenze con condanne fino a 8 anni di carcere (fonte: jw-russia.org)”, continua la nota.

La Comunità Internazionale si è più volte espressa contro questa incredibile e ingiustificabile persecuzione. Il 9 gennaio 2020 Rachel Denber, vicedirettrice di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia centrale, ha affermato che “non c’è nulla di nemmeno lontanamente giustificabile in tutto questo”. Anche il Ministero degli Affari Esteri Italiano, in risposta a due interrogazioni parlamentari nel 2019 e nel 2020, ha affermato che la situazione dei Testimoni di Geova in Russia “rappresenta oggi una delle più evidenti criticità in materia di diritti umani nel Paese”.

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