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Super green pass, Draghi vara il decreto: in vigore anche in zona bianca dal 6 dicembre al 15 gennaio

Tra le novità introdotte con il decreto anche l'obbligatorietà del vaccino per insegnanti e forze dell'ordine. Anche per utilizzare alcuni mezzi pubblici servirà il green pass

Generico novembre 2021

Super green pass. Quella che fino a qualche settimana fa sembrava una boutade è invece diventata realtà prendendo forma tanto più cresceva la rapidità con cui aumentavano i contagi. E così presto chi non ha il vaccino non potrà praticare tutte quelle attività per cui oggi basterebbe un tampone negativo.

Stiamo parlando di stadi, palestre, impianti sciistici, bar, ristoranti, cinema, teatri, discoteche, spettacoli ed eventi, cerimonie pubbliche: solo chi ha il super green pass – ovvero chi è vaccinato oppure guarito – potrà passare. E sì, anche in zona bianca.

Dopo le anticipazioni della cabina di regia alle Regioni e poi quelle al consiglio dei ministri, una riunione durata un paio d’ore, il presidente del consiglio Mario Draghi ha varato il nuovo decreto che entrerà in vigore il 6 dicembre, proprio poco prima dell’Immacolata e quindi del periodo natalizio durante il quale si prevede un maggiore contatto tra persone, amici e parenti in varie situazioni (resta il fatto che per andare a cena tra i parenti non servirà il super green pass).

Il decreto sul super green pass (ma non solo) resterà in vigore sicuramente fino al 15 gennaio ma non si esclude che possa essere prorogato, a seconda di quella che sarà la situazione epidemiologica.

Include una serie di novità il cui obbiettivo è di garantire l’apertura di quelle attività economiche che, in caso di zona gialla o arancione, avrebbero dovuto chiudere o limitare i loro orari. Quindi resteranno aperte in ogni caso ma solo ed esclusivamente a possessori del super green pass. Il tampone resterà un’opzione solo per entrare al lavoro. Le tipologie e la durata restano invariati, nonostante fosse circolata l’ipotesi di una diminuzione della validità a 24 ore.

Uno dei punti che sarà sicuramente più discusso è l’obbligo del green pass “normale” (quindi sia con vaccino sia con tampone) per utilizzare tutti i mezzi di trasporto pubblico, treni anche locali e regionali e bus, metropolitane. Ne ha parlato durante la conferenza stampa il ministro della Salute Roberto Speranza. I controlli saranno effettuati non alla salita ma a campione. Tuttavia a una più attenta lettura del decreto sembrerebbe che il green pass sia obbligatorio per il trasporto pubblico non interurbano.

Il green pass standard sarà necessario per usufruire anche di alberghi e per gli spogliatoi di strutture sportive anche all’aperto.

Tra i punti del decreto l’introduzione dell’obbligo vaccinale per amministrativi del servizio sanitario nazionale (oltre al personale sanitario e delle rsa), insegnanti e personale della scuola, forze di polizia e militari – questo a partire dal 15 dicembre per dare tempo agli interessati di mettersi in regola; e poi la riduzione della validità del green pass, da 12 a 9 mesi. Torna anche la mascherina obbligatoria anche all’aperto, ma solo nella zona gialla.

Nel decreto anche l’anticipazione della possibilità della terza dose di vaccino a cinque mesi anziché a sei come accade oggi. Dal primo di dicembre la platea anagrafica delle persone che hanno diritto al richiamo sarà ampliata anche alla fascia d’età tra i 18 e i 40 anni.

Ci sarà anche un’intensificazione dei controlli sul rispetto delle norme ma spetterà ai prefetti e ai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica definire i piani per rinforzarli non appena entreranno in vigore le nuove misure anti Covid.

“La situazione in Italia è sotto controllo, una delle migliori in Europa, grazie alla campagna vaccinale – ha premesso Draghi – occorre però chiedersi quali siano oggi gli eventuali rischio, vediamo una situazione all’estero dell’Italia molto grave nei Paesi con noi confinanti, e anche in Italia la situazione è in lieve ma costante peggioramento, e dobbiamo tenere conto che non siamo ancora nella pienezza dell’inverno e che grazie a un’evidenza scientifica sul fatto che la copertura vaccinale del ciclo si sta affievolendo”.

“Quello che dicono i nostri provvedimenti è che vogliamo prevenire per preservare, per conservare, per essere molto prudenti, evitare i rischi conservando quello che ci siamo conquistati, che gli italiani si sono conquistati in questo anno. Vogliamo conservare questa normalità“, ha aggiunto Draghi.

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