Edizione zero

Successo annunciato per la rassegna Maledetti Architetti, boom di richieste per le visite guidate fotogallery

Ma ci sono ancora tante iniziative gratuite accessibili nel fine settimana del 13 e 14 novembre a Genova per scoprire alcuni edifici interessanti ma controversi

architettura novecento

Genova. Si chiama “Maledetti Architetti – Genova e l’architettura del Novecento, un secolo di amore e odio” l’evento organizzato dal Comune e dalla Fondazione Ordine Architetti di Genova, e che prende scherzosamente spunto dal pamphlet di Tom Wolfe e descrive bene l’approccio dei genovesi verso la produzione architettonica del ventesimo secolo: “un rapporto spesso conflittuale, fatto di incomprensioni, insofferenza, polemiche e rancori. Una relazione difficile, un secolo di amore e odio, che è giunto il momento di conoscere e comprendere fino in fondo”.

E però l’iniziativa sembra avere già riscosso un notevole successo se si pensa che le richieste di partecipazione alle visite guidate sono state tantissime tanto da far esaurire i posti disponibili in brevissimo tempo. Ma non ci saranno solo visite a numero chiuso questo sabato 13 e domenica 14 novembre ma anche eventi ed esplorazioni urbane. Tutto gratuito. Con lo scopo di accendere i fari sul patrimonio architettonico del Novecento genovese.

Un weekend e otto location per un racconto organico che – grazie a una squadra di cultori della materia, artisti e performer, tra cui il direttore artistico della rassegna, Jacopo Baccani, architetto noto anche sui social per il suo acclamato LigurHunters900 – porterà alla luce peculiarità, segreti, bellezze, storie e storia di un vasto repertorio di edifici firmati da progettisti di prima grandezza: Torre san Vincenzo, Teatro Carlo Felice, Biscione, Palazzo della Borsa, Facoltà di Architettura, Casa del mutilato, Castello Mackenzie, Palazzo Tursi Albini.

TORRE SAN VINCENZO
Melchiorre Bega, Piero Gambacciani, Attilio Viziano (1964-69)
Negli anni Sessanta, a Genova, non solo si produce acciaio in gran quantità, ma lo si impiega in edilizia. Melchiorre Bega, Piero Gambacciani e Attilio Viziano si trovano a condividere il progetto del primo grattacielo italiano in struttura interamente metallica, destinato ad accogliere la sede ligure della SIP e a cambiare irreversibilmente lo skyline della città.
Orari visite: 10 – 11 – 12 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30
L’appuntamento con la guida per la visita è in via San Vincenzo 2.
Evento inside: all’ultimo piano sarà visitabile la mostra con le gigantografie di architetture del primo ‘900 genovese – Proiezione filmati storici (In collaborazione con la Fondazione Ansaldo).

CASTELLO MACKENZIE
Gino Coppedé (1897-1902)
Opera prima di Gino Coppedé, l’esclusiva dimora sorge nel 1902 sulle alture di Genova. Esuberante di richiami ad un Medioevo d’invenzione, segna l’esordio dirompente di un modo nuovo di concepire la residenza. Sebbene il committente dell’opera Evan Mackenzie, magnate delle assicurazioni, condivida con Gino Coppedé un’origine non genovese, l’immaginario medioevale che realizzano diverrà il segno della nuova élite cittadina.
Evento inside: un violinista si esibisce di fronte alle grotte del castello.

TEATRO CARLO FELICE
Aldo Rossi, Ignazio Gardella, Fabio Reinhart, Angelo Sibilla (1984-91)
Nel 1828, con l’inaugurazione del primo Teatro Carlo Felice, progettato da Carlo Barabino, si apriva l’età del rinnovamento urbano ottocentesco di Genova. Successivamente il nuovo teatro, venne inaugurato nel 1991, ed è ancor oggi uno degli esempi più significativi dell’architettura italiana a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.
Orari viste: 10 – 11 – 12 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30
L’appuntamento con la guida per la visita è davanti all’ingresso principale nell’atrio.

INA-CASA FORTE QUEZZI, “IL BISCIONE”
Luigi Carlo Daneri, Eugenio Fuselli (1956-1968)
Cinque nastri scenografici e severi arginano e incoronano l’espansione della città. Daneri e Fuselli progettano un frammento urbano talmente iconico da guadagnarsi il soprannome (bonario e insofferente) di “Biscione”. A cinquant’anni di distanza, il “Biscione” mostra ancora la complessità architettonica dell’incontro, e dello scontro, di istanze politiche, geografiche, intellettuali e, non ultimo, estetiche.
Evento inside: esibizione street art in via Fea.

CASA DEL MUTILATO – EDIFICI DELLA FOCE
Eugenio Fuselli (1937-1938)
Negli anni Trenta il culto del “Milite Ignoto” diventa uno dei temi cardine su cui si imposta la retorica fascista e le città italiane si costellano di sacrari per i morti della Prima Guerra Mondiale. La Casa del Mutilato di Fuselli si colloca in questo panorama di riferimento, utilizzando
alcuni dei simboli tipici della “liturgia” della commemorazione, ma rielaborando completamente il tema, restituendo un edificio tragico che, nella sua moderna monumentalità fatta di linee severe, volumi puri e garbati innesti di opere d’arte, si tiene alla larga da una certa prosopopea di regime.
Orari visite: 10 – 11 – 12 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30
L’appuntamento con la guida per la visita è in corso Saffi 1.
Evento inside: quattro fiati band si esibisce sulla gradinata antistante.

PALAZZO DELLA NUOVA BORSA
Dario Carbone, Adolfo Coppedé (1907-12)
All’alba del Novecento la Borsa di Genova è la più importante d’Italia e decide di dotarsi di una nuova prestigiosa sede, in sostituzione dell’ormai angusta Loggia di Banchi. Dall’investimento del colosso immobiliare “Aedes” nasce un imponente edificio che è al contempo testa di via XX Settembre e fondale di piazza De Ferrari. Un organismo complesso in cui convivono l’eclettismo parigino della facciata di Dario Carbone, il decorativismo sfrenato degli interni di Adolfo Coppedé e l’azzardo tecnologico del calcestruzzo armato Hennebique.
Orari visite: 10 – 11 – 12 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30
L’appuntamento con la guida per la visita è in via Dante 2.
Evento inside: lettura poesie nella cupola sul tetto dell’edificio.

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
Ignazio Gardella e Luciano Grossi Bianchi (1977-92)
La nuova Facoltà di Architettura sulla collina di San Silvestro è un caso da manuale di “rigenerazione urbana”. Ha infatti invertito la progressiva emarginazione che interessava l’area sin dal Medioevo innescando un’estesa riqualificazione. Determinanti in questa felice operazione sono state le oculate scelte funzionali, la ricostruzione della forma urbana, la ricucitura di percorsi pubblici, l’equilibrio architettonico tra modernità e tradizione.
Orari visite: 10 – 11 – 12 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30
L’appuntamento con la guida per la visita è in stradone sant’Agostino 37.
Evento inside: nei giardini pensili, due attori leggono brani tratti da “Città invisibili” di Italo Calvino e poesie dedicate a città del mondo.

PALAZZO TURSI – ALBINI
Franco Albini e Franca Helg (1950-63)
Nel 1926, con l’istituzione della “Grande Genova”, la sede comunale di Palazzo Tursi si rivela palesemente sottodimensionata. Nel dopoguerra viene approvato il suo ampliamento sul retro: il nuovo edificio, progettato da Franco Albini e Franca Helg, è tanto esteso a livello di cubatura quanto contenuto nell’impatto generale, riuscendo sia ad adattarsi al rilievo collinare sia a relazionarsi col sistema di giardini pensili dei vicini palazzi di Via Garibaldi.
Orari visite: 10 – 11 – 12 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30
L’appuntamento con la guida è in via Garibaldi 9.
Evento inside: in Sala Rossa, sede del Consiglio comunale, un attore recita il discorso di Renzo Piano, in occasione dell’inaugurazione del Ponte San Giorgio

Genovacity: opera in tre atti
Come Ponticello, Piccapietra e Madre di Dio divennero piazza Dante, via XII Ottobre e il Centro dei Liguri: lo scopriremo nel corso di un tour attraverso i tre principali scenari del sogno novecentesco di dotare Genova di un nuovo centro urbano. Tracciare un asse perpendicolare a via Venti per collegare Corvetto e la Marina rimane ancor oggi una vicenda complessa e contraddittoria, che è giunta fino a noi dopo grandi aspettative, drastici ripensamenti e amare delusioni. Partendo da piazza Sarzano, cerniera fra due modi antitetici di approcciare la città antica da parte del ‘900, avvicineremo con occhio critico ma non polemico il Centro dei Liguri, frammento di brutalismo londinese ai piedi di Carignano, per poi affrontare la “Manhattan littoria” di piazza Dante, figlia degli slanci bauhaus di Giulio Zappa smorzati dall’inevitabile regia piacentiniana, e raggiungere infine Piccapietra, una San Babila genovese la cui vitalità negli anni Sessanta ci viene ricordata dalle gallerie commerciali un tempo gremite di negozi.
Prenotazione obbligatoria al link: https://www.visitgenoa.it/maledetti-architetti/

Genova rimasta sulla carta
In concomitanza con Maledetti Architetti, Wolfsoniana, Centro DocSAI e Fondazione Labò si apriranno alla cittadinanza per esporre alcuni pezzi delle proprie collezioni legati dal denominatore comune di rappresentare proposte rimaste sulla carta, vuoi perché successivamente rielaborate, vuoi perché completamente abbandonate.
I visitatori potranno ammirare, tra le altre cose: le prime proposte di sistemazione dell’area tra Brignole e la Foce a cura di Cannovale e Piacentini; i progetti di Coppedè per il taglio del promontorio di San Benigno; le diverse tappe, da Rigotti ad Albini, della vicenda del mai realizzato Palazzo delle Arti all’Acquasola; infine le immancabili suggestioni di Renzo Picasso per una Manhattan al di qua dell’Atlantico.

Visite guidate DocSAI
Tour gratuito a prenotazione obbligatoria di massimo 18 iscritti per volta.
Orari: 15 e 16,30.

Wolfsoniana
Opere esposte a Casa Luzzati, al piano terra di Palazzo Ducale.
Ingresso libero, orario 10-19.

Fondazione Labò
Visite dalle 10 alle 19. Ingresso libero con green pass.

“Genova è una città straordinaria, uno scrigno che racchiude secoli di storia e stili variegati, dall’arte all’architettura, anch’essa una forma d’arte. Tra passato e presente, in centro città ci muoviamo tra i cinquecenteschi palazzi dei Rolli, antiche dimore della nobiltà genovese e le costruzioni del secolo scorso, che ci raccontano la storia di una Genova moderna, al passo con i tempi: di una Genova del XX secolo, che ha molto da raccontare – spiega l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – In questo contesto è nata l’idea di Maledetti architetti, un percorso di visite guidate ed eventi, previsto per il 13 e 14 novembre, che si snoda attraverso otto location iconiche dell’architettura genovese del ‘900″.

«L’architettura del ‘900 è stata una corrente rivoluzionaria, controversa e non compresa per anni – sottolinea Lorenzo Trompetto, presidente della Fondazione Architetti di Genova – Da qui l’idea di ‘Maledetti Architetti’ nella speranza che al termine di questa e di future edizioni si possa ristabilire un rapporto di amore e orgoglio tra la nostra città e l’architettura del proprio tempo. La Fondazione da anni promuove al grande pubblico questo patrimonio per riavvicinare i genovesi alla propria modernità. Quando il Comune di Genova, che ringrazio, ci ha proposto di convogliare la nostra esperienza all’interno di questo progetto, abbiamo colto subito l’importante opportunità divulgativa. Un sentito ringraziamento va anche a Jacopo Baccani e a tutto il comitato scientifico, che assieme alla Fondazione hanno elaborato i contenuti dell’iniziativa e organizzato le visite».

(foto Jacopo Baccani)

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