Genova. “Non si può caricare la Valbisagno di un’altra servitù senza il coinvolgimento di Cittadini e Municipio e senza approfondite valutazioni ambientali, di traffico e inquinamento. Si tratta di un provvedimento approvato nel silenzio più assoluto e al quale mai avremmo dato il nostro ok. A questo punto vogliamo capire se è inevitabile e cosa si può fare per mitigarne l’impatto” dichiarano i consiglieri regionali Pippo Rossetti (Partito Democratico) e Gianni Pastorino (Linea Condivisa) alla notizia, diffusa in anteprima da Genova24, che lo smarino del Nodo ferroviario sarà conferito nella cava di Montanasco, in Valbisagno, portando così in via Adamoli 50 camion in più al giorno, che si aggiungono a una rete viaria congestionata e su cui transitano già i camion che portano i detriti dello scolmatore del Bisagno.
“Cogliamo le istanze e la preoccupazione degli abitanti e del Municipio della Media Valbisagno e chiediamo che venga immediatamente indetta un’audizione in Commissione con i soggetti coinvolti – Cociv, commissario dello scolmatore, titolari della cava – per capire come si vuole procedere: servono un’operazione di trasparenza e un monitoraggio ambientale costante su tutta la Valbisagno per valutare inquinamento, traffico e rumori” spiegano i consiglieri regionali Pippo Rossetti e Gianni Pastorino.
“E’necessario anche un contenimento degli orari di lavoro e occorre valutare i problemi della cava, che ad oggi presenta criticità nella captazione delle acque piovane che, durante l’ultimo evento alluvionale, hanno causato diversi allagamenti su via Adamoli. Presenteremo un ordine del giorno in cui chiederemo alla giunta regionale garanzie visto che il decreto N° 699 del 2021 non appare esauriente in merito alle prescrizioni previste a tutela della salute della popolazione” concludono i consiglieri Rossetti e Pastorino