Genova. All’indomani della discussione sul disegno di legge “Interventi regionali di promozione del territorio ligure”, tramutatasi in legge da ieri, Gianni Pastorino, consigliere regionale e capogruppo di Linea Condivisa intende fare chiarezza e di spiegare perché l’opposizione abbia votato “no”.
“Si tratta di un provvedimento pasticciato spiega Pastorino – su cui la maggioranza ha perso completamente la bussola e che solo il fermo comportamento delle opposizioni, 20 ore di discussione sullo stesso tema e 13 ore consecutive di consiglio regionale nella giornata di ieri, ha obbligato il presidente Toti a presentarsi alle 21 in aula”.
Poi continua affermando che: “Toti è stato costretto a giustificare il perché, un centrodestra completamente privo di idee, avesse rifiutato il dialogo sul progetto di legge, a partire dal negare le audizioni in commissione, obbligando il presidente stesso a richiedere una commissione regionale III venerdì prossimo, per spiegare i passaggi, dalla legge alle conseguenti delibere”.
Tuttavia, per il gruppo consiliare Linea Condivisa il provvedimento in questione non risulta essere chiaro: non vi è infatti demarcata la distinzione tra promozione del territorio e sponsorizzazione tout court delle squadre di calcio professionistiche perché, giova ricordarlo, mentre la promozione del territorio e dei prodotti è possibile per un ente regionale e in certe occasioni anche auspicabile e positiva, le sponsorizzazioni invece non sono consentite alle Regioni, poiché aprirebbero un vulnus che è già stato oggetto di interventi giurisprudenziali in altre Regioni.
“Esiste, inoltre, anche una questione di merito, che non è demagogia e che ho cercato di spiegare ieri in ora tarda al presidente Toti, – prosegue Pastorino – che è quella della locazione delle risorse, anche se qualcuno sosterrà che 210 mila euro non sono una grande somma, vorrei però sottolineare la gravità di alcune situazioni che stiamo vivendo a causa della pandemia da covid-19. Non più tardi di due giorni fa abbiamo affrontato una difficilissima e complessa realtà che rasenta la vergogna”.
In Liguria, al momento, ci sono 1.200, tra bambine e bambini disabili, che non riescono ad essere presi in carico dal sistema sanitario per curarsi e che, o non si curano, oppure devono rivolgersi ad un mercato privato particolarmente oneroso.
Durante una tesa discussione in commissione Salute, in cui non era presente né il presidente Toti, né il coordinatore della struttura di missione sanitaria, dott. Profiti, la rappresentante di Alisa, a fronte delle richieste degli enti gestori (coloro che praticano parte degli interventi necessari per i bambini disabili), ha spiegato che erano disponibili, al momento, 300mila euro. “Tradotto, – spiega Pastorino – significa poter prendere in carico circa 50, tra bambine e bambini disabili”.
Di fronte a questi numeri, stiamo parlando di una Regione che rischia di avere un primato gravissimo, ovvero quello di non riuscire ad occuparsi di oltre mille bambini e adolescenti disabili, siamo costretti a cercare fondi per aumentare i budget delle strutture accreditate, per far fronte a questa delicatissima situazione.
“Ci chiediamo, allora, se questi 210 mila euro, che finiranno sulle maglie di Genoa, Sampdoria e Spezia, abbiano un senso, perché la promozione della capacità di governo la si deve ritrovare anche nella risoluzione di problemi prioritari, e quello della sanità e della presa in cura di 1.200, tra bambine e bambini, è assolutamente di primaria importanza – conclude Pastorino – E se il presidente Toti vuole dimostrare che la pandemia non ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario, investa tutte le risorse necessarie per darne prova, sarebbe questa la miglior promozione possibile”.