Guerra

Portofino, blitz della Lega in Senato (con la benedizione di Toti): “Cancellare il parco nazionale”

Ma il governatore fa parte del comitato di gestione provvisorio varato dal ministero. Garibaldi (Pd): "Gravissimo e irresponsabile, sono polemiche surreali"

toti parco portofino

Genova. La guerra contro l’istituzione del parco nazionale di Portofino approda in Parlamento. A fare una nuova mossa dopo il ricorso della Regione al Tar contro il ministero è la Lega, che in queste ore, “tramite il senatore Francesco Bruzzone, elaborando un emendamento all’articolo di legge, da presentare alla prima occasione utile, per fare decadere tutto e fare in modo che il parco di Portofino rimanga regionale“, annunciano i consiglieri Alessio Piana e Sandro Garibaldi.

Annuncio che arriva a pochi giorni dalla firma del decreto di costituzione del comitato di gestione transitorio. Presidente del comitato che dovrà innanzitutto istituire i confini del parco è stato nominato Francesco Faccini, geologo, già nel consiglio d’amministrazione del parco di Portofino come rappresentante della comunità del parco, rappresentativa nel board dell’ente parco, presidente della commissione paesaggio del comune di Santa Margherita Ligure. Fanno parte del comitato di gestione provvisoria i rappresentanti dei comuni che ricadono nella temporanea perimetrazione e cioè Recco, Avegno, Camogli, Portofino, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Zoagli, Chiavari, Coreglia Ligure, Cicagna, Tribogna e Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria. A questi si aggiungono dei tecnici in rappresentanza dei vari misteri e sono: Giorgio Fanciulli, ex presidente dell’area marina protetta di Portofino per il ministero della Transizione ecologica; Sabrina Diamanti per il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Rappresentante dell’Ispra è Pierangela Angelini, mentre l’avvocato Riccardo Lertora è il rappresentante dell’associazione di protezione ambientale. Il comitato di gestione rimarrà in carica fino alla emanazione del decreto del presidente della Repubblica di istituzione del parco nazionale di Portofino.

Un ulteriore atto di arroganza istituzionale del ministero della Transizione ecologica che fa calare dall’alto vincoli, divieti e prescrizioni su un territorio di oltre 5000 ettari. Ormai la situazione è un guazzabuglio e di fronte a questo ultimo gesto non resta altro da fare che mantenere il parco regionale e abrogare l’ipotesi del parco nazionale. Riteniamo che a fronte dei ricorsi presentati al Tar da 9 Comuni sugli 11 coinvolti e delle interlocuzioni sul territorio, nelle quali il ministro si era  detto disponibile a trovare una soluzione condivisa, questo ennesimo atto giunga come uno sgarbo istituzionale. Ci auguriamo anche che i ricorrenti al Tar, Regione Liguria in testa, chiedano subito la sospensiva e che i giudici del Tribunale amministrativo regionale affrontino celermente la questione”.

Del resto è lo stesso Toti a chiedere “ai parlamentari liguri di farsi portavoce di quei territori e di farsi promotori di un disegno di legge che cancelli la norma istitutiva del parco nazionale, ormai resa inservibile da una pessima applicazione per via giudiziaria. Così, senza alcun rischio per il territorio, protetto da leggi regionali e con pieno ascolti dei sindaci, potremo riavviare un percorso di dialogo senza la pistola puntata alla tempia di una assurda sentenza”.

Perché “è inaccettabile l’imposizione per via giudiziaria di un parco nazionale, che invece di essere vissuto da sindaci, cittadini e categorie come una opportunità, rischia di essere considerata una sorta di pena, comminata da un lontano tribunale – continua Toti -. La piega presa dagli eventi, il susseguirsi di decreti applicativi di una legge imposta dal Tar, violano nella forma e nella sostanza la leale collaborazione tra i diversi livelli di governo, sancita dalla nostra Costituzione. Regione Liguria è disponibile a discutere di un territorio già protetto da un parco regionale, ma non è disponibile a subire decisioni di un magistrato che vadano in direzione contraria al volere dei cittadini e dei loro rappresentanti”.

Dura l’accusa del capogruppo del Pd in Regione Luca Garibaldi: “‘Del comitato di gestione provvisorio del parco di Portofino fanno parte Regione Liguria e gli 11 sindaci o rappresentanti dei comuni interessati. I territori sono quindi coinvolti e le polemiche della Regione nei confronti del Ministero della Transizione ecologica sul mancato coinvolgimento e ascolto sono così strumentali da risultare surreali – scrive in una nota -. Assistere alle lamentele di Toti per il mancato coinvolgimento dell’ente, quando lui stesso fa parte del comitato di gestione del Parco, dà il segno della strumentalità della polemica, tanto più se si pensa che Regione Liguria sta facendo ricorso contro il ministero della Transizione ecologica, invece che collaborare al tavolo aperto che dovrà trovare le soluzioni definitive”.

“”È poi gravissimo e irresponsabile che Toti, per nascondere le sue inadempienze di anni in merito alla definizione del parco, chieda al Parlamento di cancellare la legge istitutiva del parco nazionale di Portofino, per dare sponda ai suoi alleati della Lega e sistemare i suoi problemi interni. Il territorio sta rispondendo al parco, con proposte e disponibilità trasversali. Chi non sta rispettando la volontà e disponibilità dei territori è la Regione, che per ragioni di equilibri interni è disposta a far perdere una occasione unica per lo sviluppo sostenibile della Liguria. Ma contro questa ipotesi scellerata di cancellazione daremo battaglia in tutte le sedi”, conclude Garibaldi.

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