Il processo

Ponte Morandi, rinviata al 24 novembre la decisione sulle parti civili

La decisione sul rinvio a giudizio potrebbe arrivare non prima della primavera

Commemorazione crollo Ponte Morandi via Fillak

Genova. Ancora un’udienza di discussione questa mattina sulle richieste di costituzione di parte civile per il processo sul crollo di ponte Morandi. Dopo l’udienza di lunedì infatti dove gli avvocati degli imputati hanno chiesto fra l’altro l’esclusione del comitato dei parenti delle vittime, oggi nell’aula magna di palazzo di Giustizia si è svolta solo la discussione su tre nuove richieste di costituzione.

Sono state inoltre formalizzate le richieste di chiamata in causa dei responsabili civili ASPI, Spea, ministero dell’infrastrutture e Anas. Poi l’ennesimo rinvio.

Il gup Paola Faggioni ha fissato l’udienza al prossimo 24 novembre, data in cui comunicherà le sue decisioni circa le parti civili ammesse fra le centinaia di istanze presentate. Tra queste appunto il comitato dei parenti delle 43 vittime del ponte Morandi, i cui interessi sono tutelati dall’avvocato Raffaele Caruso che nella scorsa udienza ha spiegato come abbia pieno diritto a essere parte del processo.

Solo dopo la decisione sulle parti civili verrà fissato poi il nuovo calendario di udienze che porteranno nel vivo la discussione che sfocerà nel rinvio a giudizio di tutti o parte dei 59 imputati per il crollo previsto tuttavia non prima dell’inizio della primavera 2022. Entro la fine dell’anno infatti a discutere saranno i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, poi le difese degli imputati con l’avvio dell’anno nuovo.

Su decisione finale, tuttavia, come noto, pende l’attesa della corte di Cassazione che su richiesta di alcuni legali degli imputati potrebbe portare a ricusare l’attuale giudice, con il rischio di dover annullare decisioni eventualmente già prese in queste e nelle prossime settimane.

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