Catanzaro. Ci sarebbe l’utilizzo di materiale scadente e qualcosa di più grande, l’agevolazione di associazioni di tipo mafioso, dietro al sequestro del viadotto “Bisantis” noto come “ponte Morandi” e della galleria Sansinato sulla Statale 280 dei due mari, allo scopo di svolgere accertamenti di natura tecnica.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, coordinati dalla Dda di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale del Catanzaro, nei confronti di 6 soggetti, tra imprenditori e tecnici, di cui 4 arrestati (tre in carcere e uno ai domiciliari), indagati a vario titolo per trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, corruzione in atti giudiziari, associazione per delinquere, frode nelle pubbliche forniture, con l’aggravante di aver agevolato associazioni di tipo mafioso in relazione fra l’altro, per i lavori di manutenzione straordinaria del ponte “Morandi” di Catanzaro e di un tratto della SS280 “dei Due Mari”.
Secondo Catanzaroinforma.it, sono 59 le pagine che compongono l’ordinanza firmata dal Gip Paola Ciriaco, che ha portato all’emissione di misure cautelari a carico di imprenditori e pubblici funzionari, su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica di Catanzaro coordinati da Nicola Gratteri.
L’operazione Brooklyn, condotta dalla Guardia di finanza, ha svelato, tra le altre cose, la frode nelle pubbliche forniture per ciò che concerne i lavori di consolidamento del Ponte Morandi.
Emerge, dalle dichiarazioni dei finanzieri, che tutti i soggetti coinvolti erano consapevoli del materiale scadente.
Per approfondire leggi la notizia originale qui (fonte catanzaroinforma.it) e qui (fonte calabriainforma.it).