Parere

Parco nazionale di Portofino, Bagnasco: “Siamo favorevoli ma non così”

Tra i punti poco chiari, secondo il sindaco di Rapallo, anche quello che riguarda le infrastrutture che potrebbero sorgere sul territorio

Carlo Bagnasco

Rapallo. «Siamo favorevoli all’istituzione del Parco Nazionale di Portofino. Ma non così come è stato previsto dal Ministero, con una decisione calata dall’alto che non tiene conto delle esigenze del territorio e che, alla luce dell’incontro di ieri, presenta ancora parecchie zone d’ombra». Così il sindaco Carlo Bagnasco all’indomani della prima riunione del Comitato di Gestione Provvisoria del Parco Nazionale di Portofino, a cui ha preso parte assieme ai rappresentanti dei Comuni che ricadono nella temporanea perimetrazione del Parco.

«La giunta comunale di Rapallo, a suo tempo, ha approvato una proposta di delimitazione definitiva del territorio del Comune di Rapallo da includere nel Parco nazionale di Portofino, alternativo a quello perimetrato dal Ministero della Transizione Ecologica di concerto con l’ISPRA, che corrisponde sostanzialmente all’ex area di cornice del Parco regionale di Portofino, caratterizzato da territori prativi, boschivi e naturali, individuati dal vigente Puc come Ambito di Conservazione dei territori non insediati di pregio ambientale – spiega il primo cittadino – In sostanza, è riconducibile ai territori non insediati o insediati in termini del tutto occasionali o sporadici, in cui risulta prevalente l’interesse ad una sostanziale conservazione dell’assetto in atto, con salvaguardia e valorizzazione del quadro paesistico ed ambientale presente. Ci è sembrata da subito una soluzione di buonsenso, al contrario di quella prospettata e, in certo qual modo, imposta dall’alto».

Una delle problematiche principali è rappresentata dal rientro nella perimetrazione temporanea proposta dal Ministero della cosiddetta “zona 3”, ossia quella di valore paesaggistico e/o storico culturale, con elevato grado di antropizzazione.

«È una questione di non poco conto, che ieri è emersa a più riprese, ma che al momento non ha avuto risposte – osserva Bagnasco – Penso, in particolare, ad autorizzazioni paesaggistiche già concesse e provvedimenti in corso relativi a pratiche edilizie su terreni e immobili che ricadono nei confini del Parco così come perimetrati dal Ministero, con ripercussioni negative non solo per i richiedenti, che magari hanno già fatto investimenti, ma anche per tecnici e uffici comunali. Dico di più: alcuni procedimenti come permessi di costruire e scia sono già in standby: chi ha iniziato i lavori in zona Parco deve comunicarlo, ma non è chiaro a chi debbano essere indirizzate le comunicazioni. Bisognerà individuare delle deroghe alle norme di salvaguardia, ma anche in questo caso ho visto grande incertezza».

Altro punto non chiaro è quello che riguarda le infrastrutture che potrebbero sorgere sul territorio. «Su tutte, il tunnel per la val Fontanabuona – evidenzia il primo cittadino di Rapallo -, opera attesa da anni e che vede un forte consenso da parte dei Comuni interessati e dai cittadini. Al momento non abbiamo alcuna certezza sulle eventuali interferenze che i vincoli previsti dalla nascita del Parco Nazionale, con i confini così come tracciati dal Ministero, potrebbero comportare sulla realizzazione del progetto. Tutti questi punti interrogativi non fanno che confermare le nostre forti perplessità. Ribadisco il nostro no a un Parco che non nasca da una decisione condivisa e non tenga conto delle esigenze e delle peculiarità del territorio e dei suoi abitanti».

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