Genova. La Liguria è pronta ad adottare misure contro gli assembramenti in pubblico, derivanti da manifestazioni e cortei, come l’ordinanza annunciata dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza? “Se ce ne fosse bisogno, assolutamente sì. Siccome non ce ne sarebbe assolutamente bisogno al momento, per fortuna no”. È la risposta del presidente della Liguria Giovanni Toti interpellato sul tema dai cronisti a margine di una conferenza stampa.
“Devo dire che il mondo del lavoro, delle associazioni, delle imprese e dei sindacati nel nostro territorio ha reagito con grande responsabilità anche quando aveva delle legittime perplessità sulle politiche, come è sempre possibile in una grande democrazia – ha commentato ancora Toti -. Le uniche manifestazioni che abbiamo sono ormai quelle del sabato pomeriggio che ci tengono compagnia con variopinti cortei, ma che al momento ritengo siano lo sfogo di persone che hanno tutto il diritto di manifestare”.
Nel capoluogo del Friuli i contagi sono schizzati alle stelle dopo le proteste contro il green pass che hanno richiamato migliaia di persone da tutti Italia. E gli esperti ritengono che ci sia un legame tra i due fenomeni. “È ovvio – prosegue Toti – che, se i numeri della pandemia dovessero cambiare come accaduto a Trieste o le manifestazioni dovessero diventare maggiormente partecipate e più confuse di quelle che abbiamo visto, qualcosa del genere bisognerebbe in qualche modo sollecitarlo alle forze di pubblica sicurezza“.
“Però, per il momento sono abbastanza orgoglioso di come il nostro capoluogo e, in generale, la Liguria ha saputo dare il proprio contributo all’ingresso del green pass nel mondo del lavoro: l’ha fatto con grande serietà e con grande ponderazione, l’ha fatto ovviamente con tutte le difficoltà che una scelta del genere comporta, ma l’ha fatto con grande senso di responsabilità”, chiosa il governatore.
Nel frattempo è attesa dal Governo una decisione sulla proroga dello stato d’emergenza e quindi del green pass obbligatorio oltre la scadenza del 31 dicembre. “Il Covid ci ha insegnato che è difficile dire il 2 di novembre che cosa sarà indispensabile il 2 dicembre. Vediamo, se ce ne sarà bisogno trovo opportuno che venga prorogato, se non ce ne sarà bisogno sarebbe opportuno affievolirlo anche per dare un ulteriore segnale di ritorno alla normalità – replica ancora Toti -. Vediamo passare le settimane: in questi giorni, per fortuna, vediamo gli ospedali che sono pieni al 10% di quanto lo erano lo scorso anno con un’incidenza quasi simile di circolazione del virus, un segno per ancora i pochi scettici che ci sono di quanto i vaccini ci stanno salvando la vita, sia in senso clinico sia senso sociale ed economico. Il Covid sicuramente non ha mollato la presa, continuiamo con le terze dosi, andiamo avanti rapidamente, vediamo di che cosa c’è bisogno”, ha concluso.