Genova. “La chiara intenzione del governo di andare ad attaccare violentemente il diritto a manifestare ed esprimere un’opinione politica ci lascia preoccupati, ma non sorpresi. Per questo non accetteremo questa svolta autoritaria sempre più palese, e siamo pronti alla mobilitazione immediata nel caso in cui le deliranti dichiarazioni di membri del governo dovessero tradursi in decreti”.
È quanto si legge nel comunicato ufficiale dell’associazione Libera Piazza Genova, organizzatrice dei cortei contro il green pass che ogni sabato pomeriggio si svolgono a Genova da più di quattro mesi, dopo che il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia ha annunciato l’intenzione di vietare da subito tutti i cortei consentendo solo sit-in statici con l’obbligo di mantenere il distanziamento e indossare la mascherina.
“Era chiaro da mesi come sull’altare dello stato d’emergenza tutto fosse sacrificabile, dal dibattito parlamentare al diritto al lavoro, dal diritto allo studio alla libertà di scelta terapeutica. Ma non è possibile ora rimanere in silenzio: condanniamo con fermezza questo vergognoso ennesimo arbitrio del governo Draghi, condanniamo con fermezza la violenza economica, fisica e psicologica che da mesi questo riversa contro milioni di cittadini, colpevoli di legittimamente dissentire”, prosegue l’associazione.
“La piazza di Genova – aggiungono – si è sempre contraddistinta per la correttezza e il rispetto delle leggi, pur vivendo in un momento storico nel quale ciò appare sempre più difficile. Si è riusciti a procedere per ben 16 settimane senza nessun incidente di sorta, organizzando manifestazioni sempre più partecipate e col coinvolgimento di numerosi settori e categorie lavorative”.
Al momento, dichiarazioni televisive a parte, non risultano provvedimenti concreti da parte del Viminale e anche la Questura di Genova sarebbe in attesa di disposizioni in vista della giornata di sabato. I membri del movimento no green pass stanno già pensando a forme di manifestazione alternative come passeggiate silenziose sui marciapiedi (formula peraltro già adottata durante la protesta ai varchi portuali) che non comportino la violazione di eventuali norme e quindi l’intervento delle forze dell’ordine.