Genova. “Presidi fissi e mobili delle forze dell’ordine in grado di agire efficacemente e chiusura dei bar alle 23.30 con consumo solo all’interno dei locali o nei dehors”. Sono le richieste avanzate ancora una volta da alcune associazioni del centro storico, Vivere il centro storico e Asset, che di fronte alle mancate risposte dell’amministrazione hanno deciso di agire per vie legali.
In che modo è ancora da capire ma probabilmente con un esposto legato alla mancata garanzia, da parte del Comune, “del diritto alla salute e al riposo notturno degli abitanti che non ha tutelato”.
I comitati chiamano a raccolta tutti i cittadini questo giovedì sera, 11 novembre, alle 21, nel chiostro di Santa Maria di Castello per organizzare le iniziative e capire in quanti, davvero, sono intenzionati a dare forma concreta a una battaglia fino a oggi combattuta con proclama e richieste di ascolto.
Nelle ultime settimane, con il ritorno della movida “invernale”, i comitati sono tornati a denunciare una situazione di sostanziale invivibilità in tutte nelle zone che vanno in particolare da piazza delle Erbe fino a via delle Grazie. La chiamano “movida ignorante” o “movida selvaggia”. Una sequenza continua, serata dopo serata, di risse, vandalismo, ubriacature moleste, rumore assordante fino a tarda notte, mancato rispetto delle ordinanze come ad esempio quella sul divieto di consumare alcolici dopo mezzanotte se non nei dehors o nei locali.
I cittadini dei comitati, quelli che non hanno deciso di andarsene a vivere altrove, affermano di dover ricorrere all’uso di sonniferi o tappi nelle orecchie, ma anche di farmaci per lo stato ansioso indotto dalla cronica mancanza di sonno, con danni alla salute sempre più gravi.
Dopo aver percorso ogni strada, dagli incontri pubblici alle raccolte firme,”a fronte di mancate o inadeguate risposte il comitato Vivere il Centro Storico di Genova, ha deciso di percorrere la via legale, come accaduto in altre città per far valere il proprio diritto alla salute”.