Bevi responsabilimente

Movida e consumo responsabile di alcol: gestori dei locali e magistrati firmano un progetto di buone pratiche

Stamattina la presentazione. L'ex procuratore capo Cozzi: "Guida in stato di ebbrezza tornata a livelli pre lockdown"

movida

Genova. Creare una cultura della legalità e attivare buone pratiche che nascono dai locali e fanno bene a tutti. E questo l’obiettivo del progetto dedicato alla cultura del divertimento responsabile: ‘Bevi Responsabilmente‘, promosso dalla Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi e sottoscritto dall’Associazione Nazionale Magistrati.

L’idea è quella di costruire un’alleanza tra associazioni, istituzioni e imprese per promuovere consapevolezza sia nei confronti dei clienti, in particolare i più giovani, di bar e ristoranti, che rispetto ai gestori dei locali.

“Per gli esercenti serve la consapevolezza di saper dire di no di fronte a un avventore che magari ha già bevuto molto – spiega Roberto Calugi, direttore generale di Fipe Confcommercio – perché la somministrazione va fatta con moderazione e intelligenza per farla diventare occasione di allegra, ma senza esagerazioni. Bisogna dare messaggi meno istituzionali è più diretti, nei più giovani, le famiglie devono giocare un ruolo, così come i gestori dei pubblici esercizi che hanno tutto l’interesse affinché nei loro locali si rispetto in pieno la legalita”. Un problema che è particolarmente sentito nel capoluogo ligure dove spesso si parla di “mala Movida” per quanto riguarda alcuni locali del centro storico.

“L’unico vero antidoto – spiega Alessandro Cavo, presidente Fipe Confcommercio Genova – è la consapevolezza sui rischi che corrono, da un lato, i consumatori, anche minorenni, troppo spesso protagonisti di notti alcoliche che mettono a repentaglio la loro stessa salute, dall’altro i gestori dei locali non sempre consapevoli delle conseguenze legali delle loro scelte. A tal proposito esprimiamo soddisfazione per la presenza anche dei rappresentanti delle parti sociali coinvolte nel progetto per una movida sostenibile che il Comune di Genova sta portando avanti anche grazie al supporto della nostra Federazione”.

Alla presentazione del progetto ha partecipato anche l’ex procuratore capo Franscesco Cozzi, delegato di Anm: “Abbiamo fatto un focus che partiva dagli anni antecedenti al lockdown e abbiamo visto che nel 2019 le persone maggiorenni che sono incorse nel reato di guida in stato di ebrezza sono stati circa 910, negli anni del lockdown sono scesi a 674 ma più che altro perché si guidava meno visto che nel 2021, abbiamo i dati a fine ottobre, siamo già oltre 750, e questo vuol dire che torneremo ai livelli pre Covid. Bisogna pensare che sono circa mille genovesi adulti ogni anno che non sono pochi se pensiamo che i procedimenti penali per tutti gli altri reati sono circa 17mila. Uno dei problemi e anche quello che i trasgressori spesso non hanno nemmeno la percezione dei rischi e delle conseguenze ma molto di questi casi sono legati a incidentalità visto che la guida in stato di ebbrezza è uno dei più fattori presenti in caso di incidente oltre a uso del cellulare”.

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