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Incidente mortale a Sturla, le associazioni: “Il problema a Genova non sono le bici, ma auto e moto”

"La maggior parte degli incidenti a Genova coinvolge auto e moto, basta odio contro i ciclisti"

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Genova. Non sono le bici il problema delle strade di Genova, ma moto e auto. Ne sono convinti gli esponenti della Fiab, del gruppo #genovaciclabile e di Legambiente che intervengono dopo il tragico incidente mortale di una settimana fa a Sturla che ha visto coinvolto anche un ciclista.

“Abbiamo aspettato un po’ di giorni prima di scrivere queste righe. I giorni del cordoglio per l’ennesima giovane vita spezzata in un incidente stradale, giorni che avrebbero meritato silenzio senza alcuna strumentalizzazione di fatti sui quali indaga la magistratura che dovrà accertare le responsabilità personali dei coinvolti. Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Sui social si è letto di tutto e di più in questi giorni. In genere le solite manifestazioni di puro odio nei confronti di chi utilizza la bici per spostarsi in città ma a questo noi siamo abituati e ci guardiamo bene dal rispondere”, scrive la Fiab in una nota rispondendo indirettamente a dichiarazioni di Alessandro Bonsignore, presidente dell’ordine dei medici di Genova, che ha definito la città “inadatta a biciclette e monopattini”.

“Nel 2019, ante pandemia e quindi senza alcuna restrizione ai movimenti delle persone, escludendo autostrade e strade extraurbane, il numero più rilevante di incidenti nel comune di Genova è quello che ha coinvolto autovetture e motocicli, i quali spesso hanno causato investimento di pedoni”. Di seguito la tabella.

Generico novembre 2021

Se consideriamo invece le categorie di utenti della strada che hanno riportato danni fisici a seguito degli incidenti otteniamo la seguente tabella.

Generico novembre 2021

“Dai dati sopraesposti appaiono chiari sia l’entità preoccupante del fenomeno, sia quali siano i mezzi maggiormente coinvolti negli incidenti – commenta la Fiab -. Un altro dato rilevante e grave è legato a chi ha causato danni ai pedoni, utenti vulnerabili della strada per eccellenza. Dei 7 pedoni deceduti a causa di un incidente stradale, 4 sono stati investiti da una autovettura e 3 da una moto. Dei pedoni feriti, 311 sono stati investiti da auto – 195 da motocicli – 102 da autobus e mezzi pesanti – 18 da mezzi non identificati che sono scappati – 1 solo da bici”.

“Sono i numeri rilevati dalle schede Istat compilate dagli organi di vigilanza stradale intervenuti a seguito dell’incidente. Sono numeri agghiaccianti, lo sappiamo, ma ci evidenziano una cosa: il problema delle nostre strade non sono le bici – conclude la Fiab -. Peraltro le bici in strada ci sono sempre state ed hanno tutto il diritto di starci così come i pedoni e tutti gli altri mezzi di trasporto perché la strada è di tutti. La sicurezza dipende dal comportamento di ciascun utente della strada, mentre è compito di chi deve far osservare le norme del codice della strada di intervenire per reprimere i comportamenti scorretti da parte di chiunque li adotti e se guardiamo i numeri sopra riportati non ci sono dubbi su dove incominciare.

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