Normalità

Il rettore dell’Università di Genova: “Lezioni in presenza al 100%, spero da fine primo semestre”

Delfino: "Siamo al lavoro, dipende dall'andamento della pandemia". Scuole alle prese con le nuove regole per la quarantena, Acerra: "I presidi non possono essere caricati di competenze che non hanno"

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Genova. Si avvicina anche per gli studenti universitari il momento del ritorno in aula per il 100% degli iscritti. Al momento infatti si prosegue in “modalità mista” nonostante il green pass obbligatorio per l’accesso. Ma ad aprire quello che sembra più di uno spiraglio è stato il rettore Federico Delfino a margine della conferenza di presentazione del prossimo Salone Orientamenti che tornerà in presenza (pur con ingressi contingentati) ai Magazzini del Cotone.

“Stiamo lavorando per poter riprendere al 100% la didattica in presenza. Spero di poter partire nel secondo semestre, ma se riusciamo magari anche al termine di questa prima fase di lezioni del primo semestre” – conferma Delfino -. Questo dipende dall’andamento della pandemia, che è regredita grazie alla campagna di vaccinazione. Faremo un passaggio nel nostro comitato Covid, come previsto dalla legge, proprio per andare nella direzione di riprendere la didattica tradizionale con tutte le sedi occupate senza tutti questi buchi che creano criticità non solo agli studenti, ma anche ai docenti”.

Intanto sono in arrivo le nuove regole per la gestione dei positivi nelle scuole. La quarantena scatterà in automatico solo con tre contagiati in una classe, ma fino all’intervento della Asl l’istituto dovrà attivare una procedura “standardizzata” senza alcuna valutazione discrezionale”. In particolare, come evidenziato da una circolare arrivata dal Governo, il dirigente scolastico o un suo delegato come prima azione informa il dipartimento di prevenzione della presenza del caso positivo a scuola, individua i “contatti scolastici”, ossia “i bambini appartenenti alla stessa sezione/gruppo del caso positivo per i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia”, “i compagni di classe del caso positivo (per la scuola primaria e secondaria)”, “il personale scolastico che ha svolto attività in presenza per almeno 4 ore nello stesso ambiente del caso positivo”. Poi “sospende temporaneamente le attività didattiche in presenza per i contatti scolastici”, “trasmette ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal dipartimento di prevenzione” e “segnala i contatti scolastici individuati”.

“Le nuove disposizioni, che non sono del tutto nuove, hanno bisogno di un’analisi delle possibili difficoltà che ci possono essere – commenta il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Liguria, Ettore Acerra -. Le competenze rimangono quelle dei dipartimenti di prevenzioni. Le situazioni da definire bene sono quelle intermedie dal momento di una notizia di eventuale caso positivo al momento dell’eventuale quarantena. Questo periodo di passaggio va ben gestito. È chiaro che i dirigenti scolastici non possono essere caricati di competenze che non hanno, c’è bisogno di collaborazione.

Al momento, nonostante la complessiva risalita dei contagi, nelle scuole non ci sono situazioni critiche: “Segnalazioni da parte delle scuole non ne abbiamo avuto e speriamo continui così”, conclude Acerra.

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