Come sarà

Green pass sui bus, a Genova solo controlli a campione. Bucci: “Non esporremo i verificatori a violenze”

Domani il vertice in prefettura, i sindacati: "No ai controlli col personale Amt, sarebbe un'istigazione alle aggressioni"

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Genova. “Ho già condiviso col prefetto questa strategia, ma dovremo decidere domani col comitato per l’ordine e la sicurezza: faremo controlli random, esattamente come facciamo già ora per i biglietti. Non si dovrà far vedere il green pass ogni volta che si salirà sull’autobus”.

La strada è tracciata, come spiega oggi il sindaco Marco Bucci a margine di una conferenza stampa: a Genova il certificato verde sui mezzi del trasporto pubblico locale, obbligatorio a partire dal 6 dicembre, verrà verificato solo a campione, modalità che peraltro è già contemplata dall’ultimo decreto del governo Draghi. Del resto era chiaro da subito che sarebbe stato impossibile fare diversamente.

Dopo una prima fase di incertezza legata alla pubblicazione di bozze imprecise, la pubblicazione del testo in gazzetta ufficiale ha fugato ogni dubbio: il green pass (derivante da vaccino, guarigione o tampone negativo) sarà obbligatorio non solo per i viaggi a lunga percorrenza ma anche per treni regionali, corriere, bus, metropolitane e tutti i mezzi pubblici in ambito urbano ed extraurbano. Il vero nodo resta però quello dei controlli: il decreto contempla infatti la possibilità di farli “a campione“, ma non dà indicazioni puntuali sulle competenze.

La strada più facile sarebbe che se ne occupassero i dipendenti delle aziende di trasporti, gli stessi che controllano i biglietti. Ma da parte dei sindacati i timori sono legati soprattutto alla sicurezza dei verificatori di titoli di viaggio. “Devono pensarci le forze dell’ordine perché altrimenti mettiamo il personale a rischio di aggressioni – riflette Andrea Gamba della Filt Cgil -. Già oggi ci sono persone che cercano appositamente il conflitto. Inoltre, se un passeggero viene trovato senza green pass cosa succede? Il controllore non è autorizzato a farlo scendere, bisognerebbe fermare il mezzo e chiamare le forze dell’ordine. E poi non abbiamo abbastanza personale, si allungherebbero i tempi”.

Sulla stessa linea Edgardo Fano della Faisa Cisal: “Di sicuro non può controllare l’autista e in ogni caso non si può scaricare il problema sul personale. Per noi i verificatori non dovrebbero chiedere il green pass, vedremo se si deciderà di affiancare in ausilio le forze dell’ordine“. Da parte della Ugl, Roberto Piccardo aggiunge: “È giusto che il green pass venga chiesto anche ai passeggeri, visto che gli autisti sono obbligati ad averlo, ma non vogliamo assolutamente che i nostri colleghi facciano i controlli. Già vengono aggrediti per le multe, sarebbe un’altra istigazione”.

Timori che in realtà il sindaco Bucci conosce e comprende: “Chi farà i controlli? È esattamente quello che decideremo domani. Comunque non esporremo nessuno a pericoli o rischi. Ci sono già abbastanza violenze nei confronti del personale Amt”. Prende forma quindi l’ipotesi di controlli in forma mista, utilizzando per esempio agenti della polizia locale in appoggio ai verificatori che già quotidianamente accertano il possesso dei titoli di viaggio. Questo consentirebbe anche di intervenire subito con la forza se qualche trasgressore dovesse rifiutarsi di scendere.

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