3 novembre 1943

Gli ebrei genovesi ricordano la deportazione, il sindaco Bucci: “Inaccettabile la manifestazione di Novara” fotogallery

Dello Strologo: "I fantasmi del passato stanno tornando". Circa 600 persone in Galleria Mazzini, ma niente corteo per colpa dell'allerta

marcia della memoria 2021

Genova. L’allerta meteo ha fatto annullare il corteo fino alla sinagoga ma l’anniversario della deportazione degli ebrei, organizzato come ogni anno da comunità di Sant’Egidio, comunità ebraica e centro culturale Primo Levi resta per Genova un appuntamento molto sentito soprattutto in un periodo storico in cui, come ricorda il presidente della comunità ebraica di Genova Ariel dello Strologo, la memoria è “un po’ bistrattata”.

Circa 600 i partecipanti in galleria Mazzini, accanto alla “pietra d’inciampo” dedicata a Riccardo Pacifici, rabbino capo catturato dai nazifascisti.

“Sicuramente assistiamo a una serie di situazioni che non pensavamo di dover rivedere – spiega Dello Strologo a margine della cerimonia – e che sono figlie della crisi sociale che stiamo vivendo ma è indicativo il fatto che soprattutto in Italia stiano tornando i fantasmi del passato”. Rispetto alla manifestazione no vax di Novara, dove alcuni partecipanti hanno indossato i camici dei deportati Dello Strologo si limita a definire “la morte delle idee l’idea di poter far notizia puntando sull’immagine e sugli abiti”. La manifestazione di Novara viene pesantemente condannata anche dal sindaco di Genova Marco Bucci che la definisce “totalmente inaccettabile”.

Il sindaco di Genova ha ricordato che “molti singoli oltre alla Chiesa cattolica fecero molto per salvare gli ebrei all’epoca aiutandoli a uscire dall’Italia ma allora la città di Genova face poco. Di questo continuerò a scusarmi, ma in ogni caso vogliamo essere qui a rappresentare la città per ricordare e fare sì che le future generazioni si rendano conto di quello che è successo e questi fatti non si ripetano mai più”. Il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano ha espresso “sconcerto e preoccupazione per come viene deformata la memoria” e ha definito i fatti di Novara “gravi perché significa non cogliere l’insegnamento che la Shoah deve trasmettere e rischiare di ripercorrere errori già compiuti”.

Per Momigliano è “necessario fare anche una riflessione sulle modalità di insegnamento e trasmissione della memoria. Ultimamente si è puntato molto sul trasmettere emozioni e condivisioni di sentimenti ma forse bisogna tornare a ribadire maggiormente la conoscenza del percorso storico che h portato alla Shoah”. Alla cerimonia hanno partecipato fra gli altri padre Marco Tasca, arcivescovo di Genova, Andrea Chiappori, responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Liguria, il prefetto Renato Franceschelli e il nuovo questore di Genova Orazio D’Anna.

Nell’ambito della cerimonia Dello Strologo ha anche annunciato che a gennaio verranno posate altre quattro pietre di inciampo dedicate ad Albino Polacco, alla moglie e ai loro due figli che furono catturati nella sinagoga di Genova il 3 novembre 1943.

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