Riflessione

Giornata contro la violenza sulle donne, Tosi (M5S): “La tutela delle donne deve essere sempre al centro”

"Perché mai una donna dovrebbe essere costretta a scegliere tra maternità e professione? Perché mai una mamma dovrebbe tornare al lavoro al più presto, pena il mancato avanzamento di carriera o, peggio, il licenziamento? Anche questa è violenza!"

fabio tosi

Genova. Il presidente della V Commissione, Fabio Tosi, interviene nell’ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e per farlo parte dal ricordare la dichiarazione Onu del 1993: “La violenza di genere è “la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna, che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione delle donne”.

E riflette: «Sono trascorsi quasi 30 anni! E cosa si è fatto in questi lustri? Troppo poco e intanto le donne, l’ossigeno delle nostre stesse esistenze, continuano a subire, soffrire. E, purtroppo, a morire. I dati sono agghiaccianti: ogni giorno, in Italia sono 89 le donne vittime di reati di genere e nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia. È inaccettabile!».

Fabio Tosi ricorda inoltre che la V Commissione si occupa dell’affermazione e tutela dell’uguaglianza dei diritti dei cittadini e dei diritti di parità e pari opportunità tra uomo e donna, oltre che la realizzazione della parità giuridica, sociale, economica e di rappresentanza.

«Il solo dato dell’aumento delle richieste di aiuto al numero 1522 – aggiunge Tosi – dovrebbe farci riflettere e agire celermente: a questi appelli devono corrispondere azioni concrete, tangibili, durature e strutturali, in grado di soccorrere una donna sia nel momento di reale bisogno così come di presunto pericolo, sia nel delicatissimo periodo del dopo, quando troppe volte viene lasciata sola a provvedere alla propria incolumità e benessere fisico e psichico».

Poi Tosi avverte: «Mai sottovalutare un grido di allarme. Mai voltarsi dall’altra parte. Non dimentichiamo che un domani a subire potrebbero essere le nostre figlie e nipoti. Spetta alle istituzioni costruire per le donne di oggi e di domani una società giusta e sicura per loro e i loro figli».

Il presidente conclude: «La violenza sulle donne va combattuta in tutte le sue forme. Non basta “riconoscerla” e condannarla quando si palesa con la prevaricazione fisica, ma va individuata e combattuta nella vita di tutti i giorni. Perché mai una donna dovrebbe essere costretta a scegliere tra maternità e professione? Perché mai una mamma dovrebbe tornare al lavoro al più presto, pena il mancato avanzamento di carriera o, peggio, il licenziamento? Anche questa è violenza! Come lo sono gli stereotipi di genere, il bodyshaming, le insinuazioni sul perché una donna abbia fatto carriera, il mobbing, il cat calling. È ora di dire basta e agire».

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